Mercoledì 28 settembre, alle ore 18.30, presso il Bed and Breakfast Bamboo Luxury, in via Garibaldi 137/A, ad Agrigento, lo studioso di storia locale Elio Di Bella terrà un incontro sulla storia del più antico quartiere della vecchia Girgenti.
“Ci veni ‘o rabateddru ?” è il titolo dell’ iniziativa che è promossa dall’Ente per la formazione degli adulti di Agrigento e dal sito web Agrigento Ieri e Oggi.
“Il Rabato a chi lo percorre e lo scruta con attenzione e con amore, sa narrare la sua storia non scritta con i suoi viottoli simmetrici, con la sua struttura urbanistica caratteristica, e con le sue piazzette, con le centinaia di cisterne a campana che custodisce nel sottosuolo, con le case scavate nella viva roccia e infine con la sua intensa vitalità fino a poco prima della frana del 1966.
L’obiettivo dell’incontro è, dunque, cercare di narrare le vicende del Rabato nel tentativo soprattutto di delineare il diverso sviluppo storico, sociale, economico, urbanistico, in una parola, culturale, rispetto al resto della città. Con ciò si vuole dimostrare che il Rabato ha sempre vissuto una vita e una storia propria rispetto alla città dei Normanni, degli Svevi, degli Aragonesi, e così via”.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.