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Agrigento. Inchiesta Waterloo su servizio idrico Girgenti acque: chiesti 32 rinvii a giudizio e 15 archiviazioni

Inchiesta Waterloo su gestione Girgenti acque: trentadue richieste di rinvio a giudizio e 15 di non luogo a procedere. Fra i reati contestati: associazione per delinquere, concorso esterno, abuso di ufficio e truffa

Il procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella, ieri a conclusione della requisitoria all’udienza preliminare scaturita dalla maxi inchiesta “Waterloo” sulla presunta organizzazione a delinquere che sarebbe stata messa in piedi dall’imprenditore Marco Campione, ex presidente di Girgenti acque, società che gestiva il servizio idrico nell’Agrigentino, ha chiesto il rinvio a giudizio di 32 degli indagati e 15 di non luogo a procedere. Fra i reati contestati anche l’associazione per delinquere, il concorso esterno, l’abuso di ufficio e la truffa.

Tra le richieste di non luogo a procedere avanzate dal procuratore, anche perché il giudice Micaela Raimondo ha dichiarato inutilizzabili diverse intercettazioni, quelle per l’ex presidente della provincia regionale Eugenio D’Orsi, per il giornalista in pensione Alfonso Buggea e per Giovanni Pitruzzella.

Nella lista degli imputati ci sono i vertici di Girgenti acque prima del commissariamento, politici, professionisti, forze dell’ordine, l’ex prefetto Nicola Diomede, accusato di avere salvato Girgenti acque da un’interdittiva antimafia, e l’ex presidente dell’Assemblea regionale Siciliana, Gianfranco Miccichè, al quale si contesta l’accusa di finanziamento illecito al partito. Sotto accusa anche Giovanni Pitruzzella, avvocato generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, al quale si contesta il concorso esterno in associazione a delinquere.