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Antonella Ferrara nominata dal ministro Sangiuliano componente della Giuria per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del libro”

 Antonella Ferrara è stata nominata dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, quale componente della Giuria per il conferimento del titolo di “Capitale italiana del libro” 2024. Il provvedimento è stato emesso il 28 novembre


Altro impegno prestigioso per Ferrara, protagonista di un percorso professionale che da oltre vent’anni la vede in primo piano su più fronti come operatrice culturale, in particolare quale presidente e direttore artistico di Taobuk, il festival internazionale del libro di Taormina, da lei fondato nel 2011.]

Dopo Genova, un’altra città della penisola si aggiudicherà infatti il titolo e il relativo contributo ministeriale destinato a finanziare il progetto vincitore. A valutare le candidature sarà una giuria di “cinque esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura e dell’editoria, di cui 3 designati dal Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, di cui uno con funzione di Presidente, e 2 designati dalla Conferenza Unificata”, come indicato nel decreto. Inserita nella terna di nomina ministeriale, Antonella Ferrara porterà la propria esperienza che da 14 anni la vede al timone di Taobuk, tra i più importanti festival letterari del panorama internazionale .

Con lei, nella giuria presieduta dal Direttore archeologo del Ministero dei Beni Culturali Pierfranco Bruni, anche la giornalista Incoronata Boccia, l’art director dell’Istituto della Enciclopedia Italiana Giovanni Treccani Gerardo Casale e la direttrice dell’ufficio per il sistema bibliotecario trentino Sara Guelmi.

“Ringrazio il Ministro Sangiuliano – sottolinea Antonella Ferrara – per l’incarico che ha voluto assegnarmi. In una nazione dallo straordinario retaggio culturale ma che non brilla per numero di lettori, desidero evidenziare l’importanza del sostegno ministeriale alla città nominata di anno in anno Capitale del libro.

Avviata nel 2020, l’iniziativa si è distinta per l’ampiezza e l’organicità delle proposte delle città candidate, mirate sia alla valorizzazione del sistema bibliotecario e alla realizzazione di eventi di grande richiamo, sia ad un efficace azione di Welfare, espletata attraverso attività formative, programmi di lettura per giovanissimi, anziani e diversamente abili. Imprescindibile allo scopo la capacità di “fare sistema” tra pubblico e privato, assicurando altresì alla città un ritorno di immagine ed economico.

Ma “Capitale del libro” vuole essere soprattutto un esempio e un modello per tutti i Comuni. Creare lettori significa infatti porre in essere le condizioni per promuovere la lettura stessa. Significa identificare nel libro un fattore di crescita civile e integrazione sociale. Come diceva Leopardi, ‘un buon libro è un compagno che ci fa passare momenti felici’. È di questa felicità che dovrebbe godere ogni essere umano. Ad ogni Municipio il compito di agevolarla”.