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Anziano con malore 48ore su una sedia al Pronto Soccorso di Sciacca per farsi visitare: l’indignazione dell’ex Sindaco di Ribera Pace


La sanità dei territori di Sciacca e Ribera continua a destare preoccupazione. Questa volta è l’ex sindaco Pace a lanciare l’allarme e parlare apertamente di malasanità: “Per capire se la nostra Sanità è stata realmente ‘RIlANCIATA E POTENZIATA’ invito qualche scienziato a vivere, da semplice testimone, qualche graziosa giornata accanto a persone come mio zio”

L’ex sindaco di Ribera Carmelo Pace racconta sui social una sua vicenda privata che identifica col termine di “Malasanità”. L’anziano zio, affetto da varie patologie, nei giorni scorsi ha accusato un malore e per questo è stato condotto con ambulanza al Pronto Soccorso di Sciacca – sempre oberato di lavoro ed a corto di personale – poiché quello di Ribera è stato chiuso, lasciandone uno solo per malati Covid: dall’arrivo al Pronto Soccorso saccense l’anziano ha dovuto attendere ben 48ore prima di poter effettuare i controlli di rito.

Di seguito il post Facebook scritto dall’ex Sindaco di Ribera:

“Storia di ordinaria Malasanità.

Mio zio, fratello di mio padre, anziano e con diverse patologie, accusa uno dei suoi soliti malori, chiama il 118 e in un batter di ciglio lo prelevano da casa e lo portano al pronto soccorso…..di Sciacca.

Nonostante la buona volontà del personale Sanitario in servizio, la confusione è troppa. È un continuo via vai di ambulanze e auto private che scaricano ammalati e ingolfano il pronto soccorso, centinaia di persone ammassate. C’è da impazzire.

Bene, mio zio è rimasto 48 ore, notte e giorno, su una SEDIA in attesa di fare i controlli di rito.
Controlli che fino ad un anno fa , faceva comodamente e celermente presso il presidio ospedaliero di Ribera.
Chiaramente i familiari, rigorosamente in piedi, nel frattempo avranno fatto almeno 10 volte va e vieni da casa a Ribera.

Per capire se la nostra Sanità è stata realmente “RIlANCIATA E POTENZIATA” invito qualche scienziato a vivere, da semplice testimone, qualche graziosa giornata accanto a persone come mio zio”.

Parole di indignazione che si uniscono alle tante testimonianze di molti altri cittadini delle varie città servite dal nosocomio saccense che lamentano la situazione di grave intasamento e mancanza di personale del pronto soccorso.