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Arrestata Laura Bonafede, la maestra che “Provvedeva alle necessità quotidiane di Messina Denaro”

Laura Bonafede, l’insegnante, figlia dello storico capomafia di Campobello di Mazara, già sospesa dal servizio, è stata arrestata con l’accusa di favoreggiamento

I carabinieri del Ros hanno arrestato per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra Laura Bonafede, maestra e figlia dello storico boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm della Dda Gianluca de Leo. Secondo l’accusa farebbe parte della rete di complici che ha protetto Matteo Messina Denaro durante la latitanza.

Il nome di Laura Bonafede è diventato pubblico quando settimane fa è stato pubblicato il frame estrapolato dalle immagini delle videocamere di sorveglianza del supermercato di Campobello di Mazara che la immortala mentre chiacchiera con il capomafia due giorni prima del suo arresto, oltre all’appassionata lettera-diario scritta al padrino e scoperta dai carabinieri.

Secondo l’accusa, Laura Bonafede, avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana del latitante, gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti temendo che potesse essere contagiato dal Covid e non potesse uscire, avrebbe condiviso con lui un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza. La maestra sarebbe stata, dunque, uno dei perni intorno al quale ha ruotato la clandestinità di Messina Denaro già a partire dalla metà degli anni ‘90. Cugina del geometra Andrea Bonafede che ha prestato l’identità al boss, cugina del dipendente comunale, anche lui di nome Andrea Bonafede, che ha provveduto a fargli avere le ricette mediche necessarie alle terapie da affrontare per le cure del cancro, e di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie, la maestra è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro.

Ma chi è Laura Bonafede

Cresciuta nel culto del capomafia di Castelvetrano, sarebbe stata legata al boss da un rapporto sentimentale strettissimo, ne avrebbe protetto la latitanza dal 1997, quando Matteo viveva ancora alla macchia insieme al padre, don Ciccio Messina Denaro. La maestra inoltre, è la moglie del killer Salvatore Gentile, che sconta l’ergastolo per due omicidi commessi su ordine di Messina Denaro.

Sospesa dall’insegnamento dopo le polemiche scoppiate in seguito alla diffusione delle prime notizie sul suo rapporto col capomafia, sarebbe stata, dunque, uno dei perni intorno al quale ha ruotato l’intero periodo di clandestinità del padrino. L’ennesima dei Bonafede a finire in galera in nome dell’antica amicizia della famiglia con il ricercato. Prima di lei sono stati arrestati il cugino Andrea, il geometra che ha prestato l’identità usata dal boss per potersi sottoporre alle terapie per il cancro, l’altro cugino, anche lui di nome Andrea, il dipendente comunale che ha procurato centinaia di ricette mediche a Messina Denaro, ed Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie. Un’intera famiglia votata all’accudimento e alla protezione del boss.