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ARS è “cinquina” in 1 mese: indagato anche il neodeputato leghista Rizzotto: l’accusa è appropriazione indebita


È un record difficilmente eguagliabile: sono cinque in un mese, gli indagati tra gli eletti all’assemblea regionale siciliana dopo le elezioni dello scorso 5 novembre.

Dopo Cateno De Luca (Udc), Edy Tamajo (Sicilia futura), Riccardo Savona e Luigi Genovese (Forza Italia), adesso è la volta di Antonino Rizzotto, detto Tony, 65 anni, eletto a Palermo nella lista FdI-Noi con Salvini: il reato ipotizzato è di appropriazione indebita aggravata ai danni dei dipendenti dell’Isfordd, l’istituto di formazione per disagiati e disadattati sociali, che fino a luglio era presieduto proprio da Rizzotto, che era anche il legale rappresentante. Rizzotto è il primo deputato regionale siciliano della Lega Nord-Noi con Salvini.

Nella nuova Assemblea, che ancora non si è insediata quindi, quasi il dieci per cento degli eletti, è ufficialmente sotto inchiesta: 5 su 70… un primato da Guinness. Di Rizzotto, si era parlato giorni addietro, dopo le nomine assessoriali del presidente Musumeci, che aveva lo aveva lasciato fuori dalla giunta, non conferendo nessun incarico al partito di Matteo Salvini, e che per ritorsione, ha abbandonato la maggioranza, passando al gruppo misto. QUI’ L’ARTICOLO:

Ma veniamo al capo di accusa. Il nome di Tony Rizzotto,  era saltato fuori già la settimana scorsa, quando a Palermo, il suo ente di formazione finanziato dalla Regione, l’Isfordd, era finito sotto indagine. Come riportato dal Giornale di Sicilia, a fare scattare le indagini sul parlamentare siciliano, sono state proprio le denunce dei lavoratori dell’ente finanziato dalla Regione, rimasti senza stipendio per sei mesi e che all’inizio di quest’anno si sono dimessi per giusta causa.

Secondo il pm Maria Teresa Maligno, che sta conducendo le indagini, infatti, l’ente aveva regolarmente ricevuto il sostegno pubblico per pagare impiegati, docenti, formatori e allievi, oltre ai fornitori di beni e servizi, soldi di fatto spariti.

Pochi giorni fa il Servizio gestione dell’assessorato regionale alla Formazione, proprio a causa delle indagini in corso, aveva revocato la prima trance del finanziamento pari a 680 mila euro, che l’Isfordd adesso dovrà restituire, bloccando in attesa degli sviluppi giudiziari, anche la seconda.