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Avvocato e giudice onorario investe ciclista e fugge, rintracciato da un video: “non mi sono accorto di nulla”


Un avvocato e giudice onorario, noto per le lotte antimafia insieme alla moglie Angelina e per la battaglia legale per il fratello urologo Attilio, trovato morto a Viterbo, con la sua auto avrebbe investito un ciclista, non si sarebbe fermato, fuggendo via.

Fotogramma della ripresa video e foto avv. Manca

È accaduto l’11 novembre a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina . Il protagonista della vicenda si chiama Gianluca Manca, un professionista serio, molto noto in città e non solo, che sarebbe stato alla guida della sua auto quando avrebbe investito un uomo in bici. Dopo l’impatto, nel quale il ciclista sarebbe rimasto ferito, non si sarebbe fermato ma sarebbe andato via.

La scena però è stata ripresa da un video di una telecamera di sorveglianza presente nella zona dell’incidente, (pubblicato dal quotidiano online Messina Oggi) grazie al quale i poliziotti sarebbero risaliti all’avv. Gianluca Manca, che dopo essere stato rintracciato dagli agenti, si è detto: “costernato per quanto accaduto. Sin da quando sono stato chiamato dalla polizia stradale – scrive in una nota Gianluca Manca – e ho riconosciuto la mia vettura, ho subito ammesso le mie responsabilità nell’incidente, che è stato causato da una mia imperdonabile distrazione alla guida”.

Poi prosegue: “La verità è che stavo armeggiando con il lettore cd, che si trova in basso, lato passeggero, e non guardavo la strada, tant’è che non mi sono fermato completamente allo stop. So che è difficile da credere, ma non mi sono reso conto di nulla. Ho sentito qualcosa che ha urtato il cofano o il parabrezza dell’auto, ma appena ho alzato lo sguardo non ho visto nulla. Così ho proseguito, avendo la sensazione che fosse stato un volatile”.

Infine conclude: “ Se mi fossi accorto di aver investito una persona mi sarei certamente fermato. Non c’era alcuna ragione per non farlo. Sono profondamente dispiaciuto per la sofferenza causata al signore e alla sua famiglia, alla quale tenevo a porgere le mie scuse personalmente”.

Sulla questione, a seguito della “pubblicità” del caso sui mezzi di informazione, è intervenuto anche il difensore di Manca , l’avvocato Giuseppe Sottile: “Il mio assistito è amareggiato per la campagna denigratoria che si è scatenata sui social. Anche a causa della divulgazione del video dell’incidente, che ha suscitato commenti e illazioni sgradevoli e infondate, alcune anche di carattere diffamatorio. Il video che sta girando, peraltro, non è assolutamente fedele all’originale, in quanto la scena viene vista molto più rallentata di quanto non lo sia nella realtà, dando una percezione falsata della dinamica dei fatti. A quanto ha dichiarato il mio assistito voglio solo aggiungere che è stato chiamato in commissariato mercoledì 15 novembre, ossia ben cinque giorni dopo l’incidente, e che solo in quel momento ha potuto notare per la prima volta gli impercettibili graffi sulla parte anteriore del cofano. In pratica, avrebbe avuto tutto il tempo di farli verniciare”.

Il ciclista fortunatamente ha riportato solo ferite lievi ed ora saranno le autorità competenti a verificare quanto davvero successo.