“Lo sto dichiarando pubblicamente, noi chiediamo la presidenza dell’assemblea regionale, o la vicepresidenza. Comunque chiediamo di entrare nell’ufficio di presidenza dalla porta di ingresso e non barattando voti con nessuno”.
È un Giancarlo Cancelleri deciso a chiedere apertamente ciò che è prassi politica, ma anche un regolamento interno dell’ARS: “Dobbiamo andare dentro perché ci spetta, perché lo vuole il popolo, che ha deciso che il Movimento 5 Stelle dovesse avere una affermazione elettorale grandissima. Fra l’altro – specifica Cancelleri – il regolamento interno dell’assemblea regionale dice che l’ufficio di presidenza deve essere formato rispecchiando quella che è la composizione del parlamento regionale perché è composto secondo il volere del popolo”.
“È chiaro – dice ancora il deputato – che chi ha 20 deputati debba avere più posti. Vedremo cosa succederà in questa legislatura. Musumeci ha laresponsabilità di decidere cosa far diventare questa legislatura e la sua presidenza, se farne la fotocopia del governo Crocetta o farne qualcosa di diverso”.
In effetti le voci che circolano parlano di un accordo già fatto tra Gianfranco Micchiché ed il Pd, che prevede uno scambio di voti, con la vice presidenza che andrebbe ad uno tra Lupo o Cracolici dei DEM e la presidenza allo stesso Micciché.
Cancelleri poi spiega perché, quasi sicuramente al M5S, non sarà concesso nulla e si attuerà il governo destra-sinistra preludio di quello che accadrà a Roma dopo il voto di primavera: “In ballo – continua Cancelleri – ci sono il presidente e il vicepresidente dell’ARS e Forza Italia e il Partito Democratico si stanno mettendo d’accordo non per risolvere i problemi della Sicilia, ma sono solo interessati a per tenere fuori il Movimento 5 Stelle dall’ufficio di presidenza dell’Ars e sapete perché? In quell’ufficio di presidenza si decidono i vitalizi, gli stipendi dei deputati regionali, si decidono le pensioni privilegiate e vergognose che scattano dopo 4 anni e mezzo e tutta una serie di privilegi che riguardano il palazzo più costoso tra i consigli regionali d’Italia: 150 milioni di euro l’anno”.
Motivazioni forti e chiare che vanno a toccare gli interessi della casta, a cui sicuramente seguirà quell’inciucio di cui abbiamo già scritto in diversi articoli.
“Noi avevamo la ricetta – dice ancora il secondo arrivato alle consultazioni del 5 novembre scorso – non solo per fare calare il costo, da 150 a 70 milioni, spostando le pensioni e facendo tutta una serie di passaggi e rispettando il personale dell’assemblea, che è valido e che ho avuto il piacere di conoscere, ma soprattutto, se entreremo la dentro (è una promessa che ho fatto in campagna elettorale e io ho il vizio di mantenere le promesse), lo faremo presentando la ‘legge 800A’. Noi li vogliamo abolire i vitalizi e dimezzare gli stipendi dei deputati regionali ed è lì dentro che si fa, ed è per questo che non ci vogliono fare entrare”.
Poi conclude con una previsione amara, ma che è già nell’aria: “Riusciranno a fare questa cosa vergognosa di mantenere fuori il primo gruppo di opposizione, che non si è mai fatta in 70 anni di storia di Assemblea Regionale Siciliana? Se è il governo dell’imbroglio , delle cose indicibili, potrebbero anche farlo. Però se ne devono assumere la responsabilità politica, perché noi andremo a raccontare a tutti che non si discutono i vitalizi e i privilegi vergognosi di quel palazzo, perché qualcuno ha fatto un traccheggio senza dare la possibilità a 20 persone oneste di entrare in consiglio di presidenza. Saranno loro contro di noi”.
Redazione Fatti & Avvenimenti