⦿ Ultim'ora

Cessate il fuoco temporaneo a Mariupol ma pronto l’attacco ad Odessa. E il rublo risale e recupera tutto il perduto

L’Orso Russo ruglia feroce col Dragone Cinese che gli guarda le spalle: Si può riassumere con questa pittoresca immagine la situazione internazionale odierna, dove la Russia di Putin dimostra di tenere testa alla NATO, in beffa alle notizie di crisi economica e militare riportate dai media occidentali

Questa mattina dalle 9 ora italiana a Mariupol ci sarà il cessate il fuoco temporaneo per consentire ai civili di lasciare la città. Quella che parrebbe essere una buona notizia, è però secondo gli analisti il possibile preludio all’attacco definitivo dei russi alla città.

Ma la guerra si gioca anche e sopratutto sul fronte economico e dopo che Putin ha preteso che i Paesi ostili dovranno pagare il gas in rubli, la moneta russa ha recuperato sul dollaro, tornando di slancio ai valori precedenti alla crisi Ucraina, attestandosi a quota 76 (-5,263%). Oggi per l’acquisto di un dollaro, servono 76 rubli, contro gli 84,95 del 24 febbraio e i 139,7 registrati il 7 marzo nel momento di massima debolezza. Il trend al rialzo ha beneficiato dell’ipotesi non esclusa dalla Cina di usare rubli o yuan nel commercio di fonti energetiche, come riportato dalla Tass, che cita fonti del ministero degli Esteri di Pechino, secondo cui “gli operatori del mercato sono liberi di scegliere la valuta negli accordi bilaterali”.

Mosca e Pechino dunque sempre più solidali. E proprio dalla Cina il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov lancia un monito agli occidentali riferendosi all’Afghanistan. Alla terza conferenza ministeriale dei Paesi vicini all’Afghanistan (Russia, Cina, Iran, Pakistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) il titolare della diplomazia di Mosca ha affermato che considera inaccettabile la presenza di qualsiasi infrastruttura militare statunitense o Nato nei paesi dell’Asia centrale al confine con l’Afghanistan.

Intanto in Ucraina le forze militari russe nella notte hanno continuato a bombardare in tutto il paese,
nonostante ieri sera Mosca ha annunciato di essere pronta ad un cessate il fuoco temporaneo dalle 10 locali (le 9 in Italia) a Mariupol.

Questo cessate il fuoco temporaneo, di fatto è l’unico spiraglio concesso per consentire ai civili di lasciare il capoluogo sulla costa settentrionale del mar d’Azov – a cui la marina ucraina non ha più accesso ormai -, ma secondo gli osservatori internazionali questa mossa del Cremlino potrebbe essere il preludio all’attacco definitivo dei russi alla città.

I primi autobus per questa evacuazione dei civili – come ha detto il vicepremier Iryna Vereshcuk – sono partiti e 17 bus si sono già mossi per Mariupol da Zaporizhzhia (a circa 220 km a nord-ovest). Sempre come annunciato dalla Vereshcuk, altri 28 bus sono in attesa dell’autorizzazione a passare al checkpoint russo di Vasylivka, vicino a Zaporizhzhia: “Faremo tutto il possibile per assicurare che i bus arrivino a Mariupol oggi e carichino le persone che non hanno ancora lasciato la città”.

Anche per Kiev il cessate il fuoco è solo una facciata e Mosca si starebbe preparando a nuovi attacchi, anche contro Odessa.  “Le navi da guerra russe nella base di Sebastopoli, in Crimea, vengono rifornite di missili da crociera”. Lo ha detto – secondo Ukrinform – il portavoce dell’amministrazione militare regionale di Odessa, Serhii Bratchuk, secondo il quale “sono probabili attacchi missilistici su Odessa e ad altre città ucraine”. Bratchuk ha spiegato che si tratta di missili 3M-54 Kalibr, che sono in grado di cambiare traiettoria più volte durante il volo e sono quindi difficili da intercettare. Magra consolazione dunque che:“le unità di difesa aerea ucraina si stanno preparando a respingere gli attacchi”.