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Cina pronta a discutere con l’Europa di pace se indipendente. Borrell: “Pechino si pronunci sulle atrocità russe”

La Cina è pronta a discutere con l’Unione Europea sulla situazione in Ucraina, ma a condizione che mostri indipendenza strategica, chiaro il riferimento alla sudditanza verso Washington

Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, in risposta ad una domanda della presidente von der Leyen, che dal 5 al 7 aprile sarà in visita in Cina con il presidente Emmanuelle Macron.

La von der Leyen, ha chiesto a Pechino un ruolo costruttivo nella risoluzione della crisi, sulla base dell’integrità territoriale dell’Ucraina e del ritiro dei soldati di Mosca. La risposta di Mao Ning non si è fatta attendere: “la Cina è un convinto sostenitore e un attivo promotore di una soluzione pacifica alla crisi”, ha ribadito la portavoce aggiungendo che “Siamo disposti a comunicare con la parte europea su una soluzione politica alla crisi e ci aspettiamo anche che la parte europea dimostri indipendenza strategica e saggezza politica e compia passi decisi verso il raggiungimento della pace e della stabilità a lungo termine in Europa”. Chiarissimo il riferimento alla sudditanza che l’Europa ha nei confronti degli Stati Uniti, che la rendono non “capace” di prendere una decisione autonoma senza che vi sia il benestare di Washington.

Ed in effetti la risposta dell’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un punto stampa a Bruxelles, “controllato” dal segretario di Stato americano, Anthony Blinken, per il Consiglio Energia Ue-Usa che gli stava accanto, conferma le perplessità di Pechino: “Siamo stati chiari con la Cina: la sua posizione sulle atrocità e crimini di guerra della Russia determineranno la qualità della nostra relazione con Pechino”. Se le premesse sono queste, appare davvero improbabile che da questo incontro possa scaturire una pur flebile trattativa per la pace.