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Crisi Energetica. L’Inghilterra rischia interruzioni forzate dell’elettricità quest’inverno

A lanciare l’allarme National Grid – società che tiene le luci accese in Inghilterra, Scozia e Galles – secondo cui il conflitto in Ucraina ha creato “turbe e volatilità senza precedenti” nei mercati energetici, con il rischio concreto che le famiglie e le imprese inglesi potrebbero vedersi staccare la luce per almeno 3 ore al giorno in inverno

Le famiglie e – prima ancora – le imprese britanniche potrebbero vedersi razionare la corrente elettrica giornaliera con stop di tre ore al giorno quest’inverno. A dirlo nel suo “Winter Outlook” è la multinazionale energetica inglese National Grid, Operatore del Sistema Elettrico della Rete Nazionale (ESO) nel Regno Unito – il cui comunicato è stato rilanciato anche da BBC e The Guardian – che ha avvertito che se le forniture di gas si esaurissero e la crisi energetisa si aggravvasse ulteriormente, le interruzioni forzate di corrente sarebbero l’unica via per superare l’inverno nel Regno Unito. 

La società ha voluto tranquillizzare la popolazione definendolo come uno scenario ancora “improbabile”, ma ha aggiunto che le interruzioni dell’approvvigionamento elettrico sarebbero una possibilità se la crisi energetica si aggravasse.

La società ha così spiegato che gli stop di corrente si verificherebbero probabilmente nelle ore di forte domanda – possibilmente al mattino, o più probabilmente tra le 16:00 e le 19:00 – e che i gli utenti verrebbero avvisati “con almeno un giorno di anticipo delle interruzioni di corrente”. La National Grid ha inoltre “rassicurato” che le interruzioni sarebbero ruotate in modo da non colpire tutte le aree del Paese contemporaneamente.

Il rischio di interruzioni alla fornitura di energia elettrica per le famiglie inglesi è una tegola sulla testa del Primo Ministro Liz Truss che durante la sua campagna per diventare leader del Partito conservatore ad agosto, aveva promesso proprio che non ci sarebbe stato alcun tipo di razionamento energetico quest’inverno.

Ieri la premier inglese, ha scritto un articolo sul Times in cui chiedeva all’Europa di mantenere le esportazioni di energia durante l’inverno, mentre i Paesi europei stanno elaborando vari piani di emergenza per l’inverno contro l’interruzione dei flussi di gas dalla Russia a causa della guerra in Ucraina e dell’effetto delle sanzioni, che potrebbe portare a razionamenti in tutta Europa e a una riduzione delle esportazioni di energia verso altri Paesi.

La carenza di gas russo in Europa – anche a causa del sabotaggio dei Nord Stream – così come i problemi di manutenzione di alcune centrali nucleari francesi, hanno aumentato il rischio per la Gran Bretagna di non riuscire ad assicurarsi il gas di cui ha bisogno o le importazioni di energia elettrica da i partner europei come Francia, Belgio e Paesi Bassi.

Il Regno Unito dipende infatti fortemente dal gas per produrre elettricità, con centrali elettriche a gas che generano oltre il 40% dell’elettricità del Paese e importa anche elettricità dall’Europa continentale.

Sebbene la Russia soddisfi solo circa il 4% del fabbisogno di gas della Gran Bretagna, l’interruzione delle forniture del gas russo all’Europa ha contribuito a far salire i prezzi britannici e rende più difficile per la Gran Bretagna assicurarsi gas ed elettricità da altri Paesi.

“Il potenziale di una carenza di forniture di gas all’interno dell’Europa continentale potrebbe avere una serie di impatti a catena in Gran Bretagna, creando rischi sulla capacità della Gran Bretagna di importare dall’Europa continentale“, ha dichiarato ancora la National Grid.