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Crosetto avverte: “L’Occidente non è più Hulk. Tutti i Paesi Nato messi insieme non hanno le armi della Russia”

“L’Occidente non è più Hulk. La forza di approvvigionamento di tutti i Paesi Nato messi insieme è nettamente inferiore a quella della Russia”

Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nella Conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo, oltre ad averlo ripetutto nelle riunioni di governo, ai vertici europei, ai summit della Nato, agli incontri diplomatici. “È una favola immaginare l’Occidente come una sorta di Hulk impegnato contro i sette nani. Non è così. Non è più così”, ripete Crosetto, rammaricato perché a suo dire “solo gli americani mi prestano ascolto”.

Secondo il ministro della Difesa “il confronto tra il mondo delle democrazie e quello delle autocrazie si prospetta duro, difficile, sfidante”. Se dopo quasi due anni la guerra in Ucraina è ormai relegata a brevi trafiletti in cronaca, è perché si sta pericolosamente trasformando in un impiccio a causa della stanchezza delle opinioni pubbliche occidentali, sia per le difficoltà politiche della coalizione che sostiene Kiev, ma sopratutto per le criticità militari nei confronti della macchina bellica di Vladimir Putin.

Crosetto qualche settimane addietro in una sessione a porte chiuse ha detto senza messi termini che “La forza di approvvigionamento di tutti i Paesi Nato messi insieme è nettamente inferiore a quella della Russia. Mosca, grazie alle sue industrie e agli aiuti di Cina, Iran e Corea del Nord, è in grado di ripristinare le scorte nei suoi arsenali a un ritmo che l’Occidente non riesce a tenere”. Per il ministro della Difesa “non c’è partita” ed ha concluso la riunione con una frase che è un monito ai diplomatici: “Vi invito a riflettere su questo tema”.

Lo stesso ragionamemto Crosetto lo ha fatto al governo, in occasione della presentazione dell’ottavo pacchetto di aiuti all’Ucraina, con la lista delle armi destinate a Kiev. L’Italia finora per aiutare l’Ucraina ha speso approssimativamente più di un miliardo e mezzo di euro, ma il ministro ha sottolineato che “non si può pensare di difendere l’economia dimenticandoci di cosa significhi difendere i principi democratici. Perciò, anche nel 2024, continueremo ad inviare le armi necessarie a chi deve difendersi”.