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Dario muore a 6 anni in mare, per l’autopsia è stato colto da malore improvviso, esclusa l’ipotesi annegamento

Dario, un bambino di 6 anni è morto mentre faceva il bagno, si pensava ad un annegamento ma l’autopsia ha escluso questa ipotesi, il bimbo sarebbe morto per un malore improvviso

La tragedia è accaduta il 5 luglio scorso nello specchio d’acqua dello stabilimento balneare ‘Paradiso dei giovani’, a Margherita di Savoia.  La vittima è un bambino di appena sei anni, Dario Claudio Marian Brizan, nato a Cerignola e residente a Canosa di Puglia, figlio unico di genitori di origini romene. Il piccolo è deceduto in acqua mentre stava frequentando un campo estivo che da parecchi anni si svolge in quel lido, ma non sarebbe morto per annegamento, come ipotizzato in un primo momento, ma per un malore improvviso.

E’ quanto ha stabilito l’autopsia eseguita ieri dal direttore dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico Riuniti di Foggia, il prof. Luigi Cipolloni, alla presenza dei consulenti di parte, degli indagati e dei familiari della vittima. Ora, per capire se il bambino, che il 21 luglio avrebbe compiuto sette anni, deceduto improvvisamente,avesse una patologia genetica mai diagnostica. Per saperlo sarà necessario eseguire un altro esame istologico.

La Procura della Repubblica di Foggia, ha aperto un’indagine e come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati sette le persone, due delle colonia estiva, ai quali gli inquirenti contestano l’omicidio colposo per non aver vigilato adeguatamente sulla vittima. “Il bambino era in perfetto stato di salute” aveva fatto sapere il legale dei familiari l’avv. Luigi Leo: “Bisogna vedere se il lido e la colonia avessero istituito tutte le accortezze del caso per tenere a bada i ragazzi” aveva aggiunto il legale dei familiari della vittima.

Secondo il titolare della struttura, come riportato dall’Ansa, il sistema dei soccorsi avrebbe funzionato: “Il nostro bagnino, è stato tra i primi ad intervenire. Erano tutti insieme a riva, non sappiamo cosa sia successo”. Salvatore, in servizio da un paio di anni in quello stabilimento, avrebbe iniziato a fare un massaggio cardiaco a mani nude e poi avrebbe proseguito il tentativo di salvare Dario con un defibrillatore.

Successivamente sono intervenuti i soccorritori del 118 e l’elisoccorso. A lanciare l’allarme era stato un bagnante. Secondo la ricostruzione dei quei drammatici momenti fatta da Donatello Iacobone, direttore del 118 della Asl Bat: “È stato anche intubato. Nonostante si sia andati anche oltre i tempi canonici di rianimazione cardiopolmonare non hanno aiutato la ripresa del bambino. Purtroppo è stato trovato in arresto cardiaco. Il soccorso è arrivato in tempo e ha messo in atto tutte le procedure di rianimazione cardiopolmonare previste in sinergia con elisoccorso Foggia ma non c’è stato nulla da fare”.