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Dopo giorni di polemiche, gli USA abbattono il pallone cinese con un caccia F22

Alle 14:39 ora della costa Atlantica il pallone spia cinese che per giorni, la scorsa settimana, ha sorvolato il territorio statunitense è stato abbattuto da un F-22 Raptor

Dopo giorni di polemiche, evidentemente ad uso e consumo della Casa Bianca nei già tesi e delicatissimi rapporti con Pechino, il presidente Joe Biden in persona ha dato l’ordine di abbattere il pallone spia cinese su cui tanto – ed inutilemente – si è discusso sulla stampa occidentale.

L’ordine era arrivato mercoledì, ma strategicamente dal Pentagono hanno voluto attendere “il luogo più sicuro per farlo” grazie alla scusa sulle dimensioni del dirigibile e l’eventuale pericolo per i civili, facendo così montare il caso sulla stampa.

Il pallone spia è stato dunque abbattuto oggi alle 14:38 ora locale – le 20:38 a Roma – sull’Oceano Atlantico,al largo di Myrtle Beach, attraverso un missile aria-aria AIM-9X supersonico, lanciato da un caccia stealth F22. Anche in questo caso, la scelta del “gioiello” dell’aviazione a stelle e strisce per condurre l’abbattimento non pare casuale. 

La raccolta dei resti è cominciata immediatamente, evidente che gli americani cercani ulteriori prove delle loro accuse di “pallone spia”, dato che Pechino ha giustificato il fatto come un “incidente” di un pallone aerostatico andato fuori rotta ed usato solo per ricerche meteorologiche.

Sullo sfondo della vicenda resta la verità dei fatti, ossia, che nel 2023 i palloni spia non sono una novità e che proprio gli USA in passato – e probabilmente tutt’ora – hanno usato i palloni spia per sorvegliare i siti strategici delle potenze ostili, Unione Sovietica e Cina in testa, basti ricordare l’Operazione Moby Dick – per spiare l’URSS – ed il progetto Génitrix, noto anche come WS-119L, per spiare Est, Cina e ancora URSS. Poi si è passati agli aerei spia come il Lockheed U-2. Inutile dire che oggi le tecnolgie permettono di usare molto più che palloni per spiare nazioni nemiche, ma anche quelle amiche, come il caso delle intercettazioni telefoniche ai danni dell’allora Cancelliere tedesco Angela Merkel e di altri leader europei giusto 10 anni fa