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Figlio violento pretendeva soldi dalla madre a forza di calci, pugni e violenze: arrestato


Una madre vittima del proprio figlio che dopo aver sopportato tante violenze a scopo estorsivo decide di denunciarlo: il giovane aveva già rubato il bancomat al padre

Messina. Donna, madre, vittima: una storia di violenza fisica e psicologica che l’altro ieri, a seguito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Messina e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, si è conclusa con l’esecuzione, da parte dei poliziotti, dell’ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un giovane messinese.

Un figlio vendicativo, minaccioso, non estraneo a comportamenti aggressivi e ritorsivi conseguenti, il più delle volte, al mancato accoglimento delle continue richieste di denaro alla madre.

Ogni “no” proferito dalla malcapitata donna era seguito da calci e pugni, da atti vandalici, da continue telefonate minatorie. Un clima di terrore che aveva portato la donna ad una sofferta accondiscendenza nel timore di ulteriori e più gravi conseguenze nonché ad incontrare il ragazzo in luoghi aperti piuttosto che tra le mura domestiche.

E, poi, l’agguato preparato a seguito della denuncia sporta dopo l’ennesima minaccia. L’aveva attesa nascosto dietro l’ascensore, aveva cercato di strapparle le chiavi di mano, le aveva tappato la bocca per impedirle di gridare aiuto e stretto il braccio intorno al collo non prima di averle distrutto, gettandolo con forza a terra, il cellulare.

Il giovane oltretutto non è nuovo a questi comportamenti, a suo carico gravano precedenti penali e tra questi una denuncia sporta dal padre per il furto del proprio bancomat.

Un quadro indiziario, quello costruito dagli investigatori, che, oltre a convergere verso la responsabilità del giovane per le condotte criminali prima citate, mette in evidenza una personalità contraria al ravvedimento dei propri errori ed il pericolo concreto di recidiva, tanto da rendere necessaria, quale misura cautelare idonea, la sottoposizione agli arresti domiciliari in luogo diverso dall’abitazione della madre. Misura cautelare, richiesta dalla Procura della Repubblica ed emessa dal GIP del Tribunale di Messina.