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Financial Times: Ue pronta a sabotare l’Ungheria se bloccherà gli aiuti all’Ucraina. Orban “Non cediamo ai ricatti”

L’Ue saboterà l’economia dell’Ungheria se dovesse bloccare nuovi aiuti all’Ucraina al vertice di questa settimana. Budapest risponde per le rime: “Non cediamo ai ricatti”

Lo riporta il Financial Times citando un piano riservato elaborato da Bruxelles e che segna una significativa escalation nella controversia tra l’Ue e L’Ungheria di Orban. Nel documento redatto da funzionari dell’Ue e visionato dal Financial Times, Bruxelles ha delineato una strategia per colpire esplicitamente le debolezze economiche dell’Ungheria, mettere in pericolo la sua valuta e portare al collasso la fiducia degli investitori nel tentativo di danneggiare “occupazione e crescita” se Budapest rifiuta di revocare il veto contro gli aiuti a Kiev. Ma non appena la notizia si è diffusa, i ministri degli Affari europei riuniti a Bruxelles minimizzano: il piano principale è arrivare a un compromesso con il voto ungherese.

Ma da Budapest è arrivata la risposta piccata: “L’Ungheria non cede al ricatto! Il documento, redatto dai burocrati di Bruxelles, non fa che confermare ciò che il governo ungherese sostiene da tempo :l’accesso ai fondi Ue viene utilizzato per ricatti politici da parte di Bruxelles”. Lo scrive in un tweet il ministro degli Affari europei, János Bóka, commentando l’indiscrezione del Financial Times, secondo cui Bruxelles sarebbe pronta a sabotare l’economia ungherese se il primo ministro Viktor Orbán continuerà a bloccare gli aiuti all’Ucraina al vertice straordinario in programma giovedì.

“L’Ungheria – spiega – non fa collegamenti tra il sostegno all’Ucraina e l’accesso ai fondi dell’Ue e rifiuta che altri attori lo facciano. L’Ungheria ha partecipato e continuerà a partecipare in modo costruttivo ai negoziati, ma non cederà ai ricatti”. Citando lo stesso Bóka, Balázs Orbán, direttore politico del primo ministro magiaro, precisa via X che “Budapest ha inviato sabato una nuova proposta a Bruxelles” ed è “ora aperta all’utilizzo del bilancio dell’Ue per il pacchetto Ucraina e persino all’emissione di debito comune per finanziarlo, a patto – scrive – che vengano aggiunti altri caveat che diano a Budapest l’opportunità di cambiare idea in un secondo momento”.