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Francia e Germania gelano Zelensky: Kiev nell’Ue fra 15 o 20 anni, No confisca beni russi, No debito Eu per ricostruzione

“Bisogna essere onesti. Se diciamo che l’Ucraina entrerà nell’Ue fra 6 mesi, un anno o 2 anni mentiamo. Non è vero. Si tratta senza dubbio di 15 o 20 anni, è molto lunga”


È quanto ha dichiarato ieri a “Radio J”, il nuovo ministro francese per gli Affari europei, Clément Beaune che fa eco a quanto aveva affermato tre giorni fa il cancelliere tedesco Olaf Scholz davanti al Bundestag: “Che non ci sia alcuna scorciatoia per l’Ucraina è anche una questione di lealtà nei confronti dei sei Paesi dei Balcani occidentali”.

Scholz poi per rimarcare di non essere favorevole ad una procedura più rapida rispetto a quella standard per l’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, ha aggiunto: “L’Ucraina appartiene alla famiglia europea ma l’ingresso in Europa non è una questione di alcuni mesi o di alcuni anni”.

Dopo Berlino dunque anche Parigi frena sui tempi per l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea. Ma a gelare le aspettative di Kiev oltre all’ingresso in Europa, c’è anche il doppio “No” di Berlino sulla confisca dei beni di russi sanzionati e sul debito europeo per la ricostruzione dell’Ucraina post guerra.

Chiare le parole del ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, che in un’intervista al Financial Times si è detto contrario alla confisca dei beni dei cittadini russi soggetti a sanzioni per la guerra in Ucraina in quanto verrebbe leso il principio dell’inviolabilità della proprietà privata.

Inoltre il ministro delle Finanze tedesco, sempre al Financial Times, ha dichiarato che la Germania si oppone anche all’idea di emettere titoli di debito dell’Unione Europea per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Il programma Next Generation Ue, stabilito per rispondere all’impatto economico della pandemia di Covid-19, – ha chiarito Christian Lindner – è stata una “decisione una tantum”. Infine Lindner ha affermato che “Kiev può essere sostenuta solo con strumenti basati su garanzie nazionali”.

Francia e Germania dunque gelano le speranze del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sul futuro dell’Ucraina.