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Francia. Si del Senato alla riforma delle pensioni: proteste in 230 città, oltre un milione le persone in piazza

“Un passo importante è stato compiuto questa sera con un’ampia votazione sul testo della riforma delle pensioni al Senato”

Questo il commento del primo ministro Elisabeth Borne all’Afp dopo il voto nell’Aula del Senato che dopo 10 giorni di dibattito, con 195 voti a favore e 112 contro, ha approvato la riforma che innalza l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Ora si attende l’ultimo passaggio della commissione che elaborerà una bozza finale che sarà poi sottoposta sia al Senato sia all’Assemblea nazionale per il voto finale.

Il governo dunque va avanti incurante delle proteste della piazza, che come al solito hanno scatenato la guerra di numeri, Quella di ieri è stata la settima giornata di protesta e per il governo in piazza c’erano 386mila persone per la Cgt erano oltre un milione. A Parigi, 48 mila persone hanno preso parte alle manifestazioni, rispetto alle previsioni della polizia di circa 100 mila. I sindacati, che stimano la cifra delle presenze a un milione, avevano sperato che l’affluenza alle urne sarebbe stata maggiore il sabato, quando la maggior parte delle persone non doveva prendersi una pausa dal lavoro per partecipare.

Il voto al Senato di ieri sera del Senato francese rappresenta un passaggio fondamentale per il secondo mandato del presidente Emmanuel Macron. Se il suo governo infatti non riuscisse a riunire ad avere la maggioranza necessaria per l’approvazione, il primo ministro Elisabeth Borne potrebbe utilizzare uno strumento costituzionale raramente utilizzato e molto controverso, noto come articolo 49/3, che permetterebbe di far passare la legge senza voto, ma rappresenterebbe una forzatura molto forte, difficilmente digeribile dall’opinione pubblica.

I sindacati continuano ad opporsi ferocemente alle misure: “Questo è il tratto finale”, ha detto sabato all’emittente Franceinfo Marylise Leon, vice leader del sindacato Cfdt. “La fine dei giochi è adesso”. Parole dure che nella piazza in serata si sono tradotte in scontri dei manifestanti con la polizia di Parigi che ha affermato di aver effettuato 32 arresti dopo che alcuni manifestanti hanno lanciato oggetti contro le forze di sicurezza, con bidoni della spazzatura bruciati e finestre rotte.

Nella settimana appena trascorsa il Presidente Macron ha rifiutato due volte le chiamate urgenti dei sindacati per incontrarlo in un ultimo disperato tentativo di fargli cambiare idea. L’affronto ha fatto “arrabbiare molto” i sindacati, ha detto Philippe Martinez, capo del sindacato di estrema sinistra Cgt. “Quando ci sono milioni di persone nelle strade, quando ci sono scioperi e tutto ciò che otteniamo dall’altra parte e’ il silenzio, la gente si chiede: cos’altro dobbiamo fare per essere ascoltati?” ha detto, chiedendo un referendum sulla riforma delle pensioni.