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Germania in tilt: da ieri iniziato lo sciopero di sei giorni dei macchinisti dei treni che sta paralizzando il Paese

Lo scontro tra i lavoratori capitanati dall’agguerrito Claus Weselsky che insistono sulle 35 ore e la Deutsche Bahn ne offre 37 si conclude con l’abbandono il tavolo e l’inizio dello sciopero dei treni di sei giorni che paralizza la Germania

Il sindacato dei macchinisti dei treni tedeschi ha proclamato uno dei più lunghi scioperi della storia della Deutsche Bahn, la compagnia ferroviaria tedesca, sei giorni, iniziati ieri mercoledì 24 gennaio. Da ieri i treni regionali e a lunga percorrenza sono fermi e le stazioni di Amburgo, Berlino e Colonia sono parzialmente vuote, mentre i convogli merci erano stati stati bloccati dallo sciopero già martedì.

Per la Germania è la seconda volta, già nel 2023 gli scioperi dei treni avevano paralizzato il Paese e in questo inizio di 2024 i disagi per i passeggeri proseguono. Il Sindacato dei macchinisti tedeschi (Gewerkschaft Deutscher Lokomotivführe, o Gdl), nel corso di una trattativa con Deutsche Bahn ha chiesto migliori condizioni di lavoro e di contratto. Nello specifico chiedono di ridurre il lavoro settimanale da 38 a 35 ore e un aumento della retribuzione. L’azienda ha proposto 37 ore, ma il sindacato non ha accettato.

La proposta “contiene esattamente lo stesso accordo salariale che abbiamo concluso con altre diciotto compagnie ferroviarie in Germania. Ciò significa che ora spetta al signor Martin Seiler” che è il direttore delle Risorse Umane di Deutsche Ban “decidere se si continua a scioperare” ha dichiarato Philipp Grams, portavoce di Gdl. La maggiore compagnia ferroviaria tedesca ha messo in guardia sulle conseguenze dello sciopero sull’economia. “Sta avendo un impatto enorme. Le perdite si fanno già sentire nel trasporto merci europeo” ha detto la portavoce di Deutsche Ban, Anja Bröker.