Girgenti Acque pare sia dura a morire. Dopo il defenestramento per via giudiziaria del presidente Marco Campione e del suo entourage, con l’avvento dei commissari, i cittadini attendevano il passaggio dal privato al pubblico, ma pare non sia così semplice
Il gestore idrico è a corto di liquidità e questo è un fatto noto a tutti da tempo, come da tempo sono noti i guasti e le rotture in giro per i vari Comuni della provincia, che chiedono il ripristino di buche e disservizi idrici vari. Ed allora invece che alzare “bandiera bianca” e sollecitare la transizione dal privato al pubblico, i due commissari, Gervaso Venuti e Giuseppe Massimo Dell’Aira trincerandosi sul recupero di fondi, chiedono – esattamente come chiedeva Marco Campione – che i Comuni ribelli consegnino i loro pozzi a Girgenti Acque, per evitare l’acquisto del liquido da Sicilia Acque.
Tutto questo ragionamento è emerso nella riunione – pare abbastanza “calda” – tenutasi ieri tra i commissari, Venuti e Dell’Aira e il Prefetto Dario Caputo, presenti il Presidente dell’Ati Francesca Valenti e quasi tutti i sindaci. Infatti alla domanda del Prefetto sulla gestione dell’ordinaria amministrazione, il commissario prefettizio Dell’Aira ha risposto che al momento si vive quasi alla giornata e si lavora su alcuni interventi di tipo finanziario e organizzativo, che se andranno a buon fine potrebbero risolvere le varie problematiche.
Infine i commissari hanno garantito che “La gestione sarà comunque garantita”, ma alla “carota” hanno aggiunto il “bastone”. Nella riunione infatti si è parlato anche della riconsegna o almeno della condivisione, delle risorse idriche da parte dei non consegnatari ribelli. Il refren è stato uguale a quello della gestione Campione: “se non si comprasse l’acqua altrove i costi di gestione diminuirebbero in modo significativo e si avrebbe maggiore liquidità per venire incontro alle richieste di amministratori comunali”. Tradotto, dateci i pozzi e l’acqua dei Comuni ribelli e non saremo più costretti a comprarla da Sicilia acque.
Questo è quanto emerso dalla riunione di ieri, ma il presidente dell’Ati Francesca Valenti, a noi di Fatti & Avvenimenti, ha dichiarato: “I cittadini stiano tranquilli, stiamo lavorando a tornare alla gestione pubblica e in tempi brevissimi, i Comuni non consegnatari, in virtù delle leggi vigenti, avendo i requisiti previsti, potranno decidere se aderire o meno al nuovo soggetto pubblico in base alla proprie esigenze”.
Dunque il sindaco di Sciacca conferma il ritorno alla gestione pubblica in tempi brevi, ma i commissari sembrano pensarla diversamente e tra le due posizioni c’è il fattore tempo, infatti se i motivi giuridici dell’interdizione della gestione Campione venissero meno prima della costituzione del nuovo soggetto, si ritornerebbe alla casella iniziale, concetto quest’ultimo, espresso anche dal presidente dell’Ati.
Redazione Fatti & Avvenimenti