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Iran. Ancora proteste: “3mila persone arrestate”, Teheran però accusa di “cospirazione occidentale”

Circa tremila persone sarebbero state arrestate a Teheran negli oltre 10 giorni di proteste per il caso di Mahsa Amini, 22enne morta in ospedale dopo essere stata presa in custodia dalla polizia morale che l’aveva fermata perché non portava il velo in modo appropriato e che secondo il governo iraniano sarebbe deceduta però solo a causa di un malore.

A dirlo, IranWire, che cita come fonti le famiglie delle persone arrestate secondo cui i prigionieri si trovano in varie carceri della capitale iraniana ma anche in altri edifici. Secondo l’agenzia Irna, 12 persone sono state arrestate oggi dalle Guardie della rivoluzione nella provincia di Gilan con l’accusa di avere tenuto incontri segreti per organizzare proteste violente.

Le proteste a seguito della morte della giovane sono infatti divampate in tutto l’Iran anche in modo violento, con incendi e scontri con la polizia, col governo della Repubblica Islamica che chiama in causa infiltrazioni di agenti occidentali e cospirazioni da parte degli USA. Gente in strada domenica scorsa inoltre anche a sostegno del governo, secondo i manifestanti, vittima proprio di atti di “mercenari occidentali”.

Subito dopo la morte della giovane il presidente iraniano Ebrahim Raisi avrebbe anche chiamato i genitori di Mahsa per porgere le condoglianze annunciando loro dell’apertura di una indagine per “la tragica morte di Mahsa, che era come le nostre figlie”.