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Kiev ha provato a rubare caccia russi corrompendo i piloti, ma Mosca ha scoperto il piano e ha distrutto una base ucraina

Per Zelenssky i caccia russi sono un incubo e continua a chiederli a tutti, per ora senza successo, ma già lo scorso anno ha organizzato un piano per spingere tre piloti russi a disertare e rubare tre aerei. Il piano però è fallito e i russi per ritorsione hanno distrutto una base ucraina, uccidendo un comandante

Gli ucraini hanno provato a corrompere tre piloti russi per farli disertare e portare i loro aerei in Ucraina, ma il piano è stato scoperto da Mosca che ha reagito a modo suo. Dopo il fallimento di questa operazione i militari ucraini coinvolti sono stati accusati di tradimento dai servizi segreti di Kiev, per  dimostrare che i vertici non erano al corrente del piano. Una versione difficile da credere e la verità su questa vicenda sarà difficile da verificare.

La storia risale a quasi un anno fa, quando un commando di ucraini organizza un piano per rubare tre aerei ai russi, nello specifico un bombardiere Tupolev 22, un Sukhoi 24 e un Sukhoi 34. Gli ucraini contattano gli equipaggi nemici a cui offrono, se portano uno dei loro caccia, una ricompensa ed una via di fuga sia per i militari che per un familiare, oltre ad un milione di dollari per ogni aero rubato e 500 mila dollari per ogni elicottero. Dopo il contato, ai tre piloti agganciati, vengono chieste informazioni dettagliate come prova che siano le persone giuste, ricevendo in risposta foto, dati, e indicazioni precise, oltre alla richiesta di un anticipo in denaro, necessario per affrontare le spese. Inoltre tutti i piloti pongono condizioni per garantire l’incolumità della propria famiglia e qualcuno, pare per l’amante e non per la moglie.

Incomincia quindi la trattativa per stabilire le condizioni di sicurezza in modo da poter sfuggire ai controlli in patria, ma anche evitare di essere abbattuti mentre si avvicinano alla pista d’accoglienza, forse temendo una trappola. Ma più passano i giorni e più la trattativa si ingarbuglia, i presunti disertori appaiono preoccupati e prendono tempo, finché non arriva la sorpresa.

È 23 luglio 2022, quando i caccia russi lanciano un attacco di precisione contro la base di Kanatove, distruggendola. Kiev conferma i danni: un alto ufficiale ucciso, 17 feriti, due aerei ed edifici distrutti. Una chiara risposta russa al piano ucraino che è anche una pesante lezione. Le autorità di Kiev però accusano gli organizzatori del piano, sostenendo che gli arrestati hanno agito in modo autonomo, senza alcun coordinamento con apparati di Stato.

La tesi di Kiev però viene smentita da tale Burhan, uno dei protagonisti della vicenda, che intervistato mesi fa da Michael Weiss, giornalista di Yahoo su questa storia ha raccontato molti particolari. Burhan sostiene di aver avuto la copertura e ricorda come lo stesso governo Zelensky abbia lanciato un programma simile.

La ricostruzione dell’intelligence di Mosca, l’Fsb, che fornisce i particolari, ovviamente è diversa, secondo la loro versione i piloti russi sono stati al gioco per ingannare gli ucraini per poi colpirli. Questa teoria è compatibile con gli eventi, ma gli scenari, trattandosi di servizi segreti possono variegati: lo spionaggio si sa, è fatto di doppio e triplo gioco.