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Kiev vuole i sistemi antimissile Samp-T, ma Italia e Francia frenano: “servono a noi per difenderci”

L’Italia dice no a consegnare i sistemi antimissile Samp-T all’Ucrania: “Servono al G7”. Stessa posizione quella francese che ne ha bisogno per proteggersi durante le Olimpiadi

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al G7 di Capri ha chiesto a Italia e Francia di consegnare a Kiev i sistemi di difesa aerea antimissile Samp/T, di fabbricazione franco-italiano, ma ha ricevuto un secco no. Kuleba ha inistito spiegando che “Ci concentriamo su di loro per una semplice ragione: sono gli unici sistemi capaci di intercettare i missili balistici russi”.

Il ministro degli esteri Italiano Antonio Tajani ha detto che al momento non sarà possibile assecondarne la richiesta. L’Italia ha già inviato in Ucraina una batteria di Samp-T, il sistema anti-missile a produzione italo-francese che crea uno “scudo” aereo intorno a obiettivi sensibili. E al momento si fermerà qui. Sono cinque le batterie attualmente a disposizione in Italia, più un’altra utilizzata per le esercitazioni. Non si muoveranno di un metro: servono a proteggere l’Italia in occasione dei grandi summit internazionali attesi nei prossimi mesi. Su tutti, il G7 di Borgo Egnazia, il raduno dei leader occidentali, da Biden a Macron, nella località pugliese vicino a Bari, il prossimo 13 giugno.

Tajani ha aggiunto che spetta all’Italia, che ha la presidenza di turno, assicurare che non voli una mosca sopra i cieli pugliesi in quella due giorni attesa col fiato sospeso dalla premier Giorgia Meloni e tutto il governo. Un’altra batteria di Samp-T, spiegano fonti militari, è stata dispiegata per proteggere il summit dei ministri degli Esteri a Capri. E ancora, servirà il Samp-T per assicurare la protezione della passerella di leader mondiali attesa a Roma, anzi in Vaticano, in occasione del Giubileo 2025. Anche la premier Giorgia Meloni dal Consiglio europeo di Bruxelles, ha ribadito che “Faremo il possibile” per aiutare l’Ucraina e che il nono pacchetto di aiuti militari è in fase di preparazione e conterrà anche equipaggiamento per la difesa aerea, ma non i Samp-T.

Una batteria di Samp-T era posizionata al confine slovacco, ma a marzo la Difesa italiana l’ha ritirata, per liberare e inviare in Ucraina i Patriot americani dispiegati sul confine della Nato. L’operazione però non è piaciuta al presidente slovacco Robert Fico, che irritato, ha dato un’altra versione: “Ne hanno bisogno in un altro posto”.

Anche a Francia ha risposto “picche” all’appelo di Kuleba, adducendo le stesse ragioni italiane: le batteria Samp-T sono già dispiegate per le Olimpiadi di luglio e a protezione delle centrali nucleari. Un ombrello quasi infallibile – il raggio di azione è di cento chilometri, ma la precisione è massima nei primi venticinque – e per questo indispensabile per le città ucraine sotto tiro.

I sistemi Samp-T hanno un grosso problema di approvvigionamento e ieri Tajiani si è lamentato con i produttori, in primis con Mbda, che vanno troppo a rilento nelle consegne. “Sono arrabbiato, l’Italia ha ordinato sistemi Samp-T due anni fa, l’industria che ha la commessa dice che li consegnerà fra tre anni: pensate si possa difendere il Paese con questi tempi?”.

Proprio la lentezza nelle consegne preoccupa tutti i Paesei Nato, sopratttutto dopo la pioggia di missili e droni lanciati dall’Iran contro Israele che si è riuscita a d abbatterli grazie al sistema Iron dome e alla contraerea: “Se succede da noi, siamo pronti?”, si sono chiesti i vertici militari.