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La ministro degli Esteri tedesca ammette che “Le sanzioni a Mosca non stanno avendo effetti”

“In generale le sanzioni economiche dovrebbero avere un effetto sull’economia. Ma non è così. Abbiamo imparato che non è possibile porre fine alla guerra attraverso soluzioni razionali, misure razionali concordate dai governi civili”

A dirlo è la ministro degli Esteri della Germania, Annalena Baerbock, come riporta il Deutsche Welle, sottolineando che la logica che funziona nei Paesi democratici non può essere applicata ai regimi autocratici, che tradotto significa che le sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia per la sua guerra contro l’Ucraina non hanno prodotto gli effetti sperati.

Tutti i leader europei con in testa la presidente Ursula von der Leyen, già da marzo dello scorso anno si dicevano certi che le sanzioni avrebbero avuto un “impatto devastante” sull’economia russa. Anzi: “Lo stanno già avendo e per Vladimir Putin sarò impossibile continuare con la sua azione”. Ma dopo poco più di un anno a Bruxelles hanno capito che c’è un problema: le sanzioni chiaramente non stanno avendo gli effetti sperati.

La ministra degli Esteri Annalena Baerbock, basa quanto detto sui dati ufficiali dell’economia tedesca che è in recessione e proprio per questo la Germania ha annunciato un rallentamento degli investimenti militari rispetto all’obiettivo del 2% del Pil.

Le dichiarazioni di Annalena Baerbock, cestinano gli entusiasmi dei primi mesi di guerra. “Sono le più dure mai comminate e in qualche giorno porteranno al collasso l’economia russa”, affermava Enrico Letta il 5 marzo 2022 definendole “veramente devastanti”. Ma appena una settimana dopo, l’ex premier aveva capito che qualcosa non andava come previsto e correggeva: “Bisogna resistere, far sì che ci sia il tempo perché le sanzioni facciano il loro corso”, ma era ancora sicuro che le sanzioni avrebbero “messo in ginocchio Putin e la Russia”.

Sull’efficacia era certissimo anche l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell: “Le sanzioni faranno molto male alla Russia”, diceva il 22 febbraio dello scorso anno, mentre Putin si preparava ad iniziare la sua “Operazione Speciale”. Anche il commissario all’Economia Paolo Gentiloni non aveva alcun dubbio: avrebbero avuto “un impatto devastante sull’economia russa e già lo stanno avendo, con il rublo crollato del 40% sul dollaro e le previsioni per una recessione e un’inflazione a doppia cifra”.

Ma che le sanzioni non funzionavano si intuiva dal fatto che se ne facevano di nuove fino ad arrivare, al momento, ad undici e questo era un già un chiaro segnale che se dovevi farne altre era perché le precedenti non avevano raggiunto lo scopo.