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La risposta d’Israele all’Iran potrebbe essere imminente, ma gli Usa avvertono “non siamo coinvolti”

Il gabinetto di guerra israeliano dopo tre ore di discussioni, “ha deciso di rispondere all’Iran. L’Aeronautica ha completato i preparativi per l’attacco”

Lo riporta  l’emittente Channel 12, secondo cui il gabinetto di guerra, composto da Benjamin Netanyahu, dal ministro della Difesa Yoav Gallant, dall’ex ministro della Difesa Benny Gantz e da diversi altri consulenti, sarebbero tutti determinati a una risposta militare, ma si valuterebbero anche opzioni diplomatiche per isolare ulteriormente l’Iran.

Secondo le fonti, della Cnn, Gantz spingerebbe per una risposta veloce, convinto che più si aspetta più sarà difficile raccogliere il sostegno internazionale per questo attacco, mentre a frenare sarebbe il premier Netanyahu. Fra le proposte considerate, quella di un attacco contro un sito in Iran che possa inviare un messaggio, ma senza provocare vittime.

Secondo il Washington Post, un funzionario israeliano ha detto che “Tutti sono d’accordo che Israele debba rispondere ” all’attacco dell’Iran, “la domanda è come e quando”, aggiungendo che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiesto alle forze di difesa (Idf) di fornirgli una lista di obiettivi, con l’obiettivo di Tel Aviv che è “mandare un messaggio” a Teheran, ma senza causare vittime. Tra le opzioni sul tavolo del governo, evidenzia la fonte, c’è un raid contro una struttura a Teheran o un attacco informatico.

Secondo il Wall Street Journal, Israele risponderà presto all’attacco iraniano, forse già oggi, notizia confermata  dalla tv americana Nbc, secondo cui è importante che la risposta segua a stretto giro l’azione di Teheran. “Ogni risposta . assicura – sarà coordinata con gli americani”.

Stati Uniti: noi non coinvolti in eventuale reazione di Israele

Ma  il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby, ha subito precisato che  “Il governo israeliano deciderà da solo se ci sarà una risposta” all’attacco iraniano “e quale sarà la risposta”, sottolineando che gli Stati Uniti “non sono coinvolti nell’eventuale risposta” israeliana.

Da molti alleati dello Stato ebraico arrivano inviti alla moderazione, ma Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto la richiesta di colloquio di diversi leader stranieri che volevano convincerlo a non reagire all’attacco dell’Iran. Lo riferiscono i media locali.

La risposta dell’Iran noni si è fatta attendere avvisando Israele che dovesse reagire al raid di sabato scorso, la risposta dello Stato islamico sarà “immediata, più forte e più ampia”, ha dichiarato quindi il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, durante un colloquio telefonico con il suo omologo britannico, David Cameron, nel quale ha ribadito che la Repubblica islamica non vuole “l’escalation”.

Amir-Abdollahian ha quindi criticato il governo britannico per il suo appoggio a Tel Aviv nella guerra a Gaza. “È sorprendente che, nonostante migliaia di tonnellate di bombe sono state sganciate sulla popolazione oppressa di Gaza negli ultimi sei mesi, l’Inghilterra sia preoccupata per la risposta della Repubblica Islamica dell’Iran al brutale attacco del regime israeliano contro sedi diplomatiche nel quadro del principio della legittima difesa ai sensi dell’articolo 51 dalla Carta delle Nazioni Unite”, ha affermato.