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L’Angelino della discordia si abbatte su Sciacca come un uragano


L’Angelino della discordia, il ministro più amato(?) dagli Agrigentini, Angelino Alfano, proprio come una sorta di Asmodeo che porta discordia nei matrimoni politici più saldi, non ha solo diviso a livello nazionale, ma anche a livello regionale e locale dando luogo a situazioni politicamente grottesche.

In un altro articolo lo avevamo già accennato: ma vi immaginate che bello vedere Fabrizio Di Paola ed il Senatore Marinello – e probabilmente Calogero Bono – a braccetto con Gioacchino Settecasi, Michele Catanzaro ed il sindaco Valenti sul palco del comizio elettorale? Follia? No, è quello che dovrebbe accadere dato che sono tutti uniti nell’appoggiare Fabrizio Micari alla corsa di Governatore della Sicilia.

Ma non solo, l’Angelino che citavamo in testa all’articolo ha fatto anche sì che Claudio Fava – sostenuto da MDP, SI e sinistra rosso scarlatto varia  – rinunciasse al tandem con Micari scegliendo la candidatura in solitaria. Ed a Sciacca questo si traduce con l’assessore Paolo Mandracchia – ed i suoi – che contro la giunta di cui fa parte, appoggerà proprio Fava – e qui ci chiediamo cosa verrà detto in sede di comizio saccense su Angelino, Micari e Pd – ; e così facendo se prima qualcuno in consiglio comunale “guardava male” Mandracchia, adesso probabilmente lo fulminerà direttamente.

Ma questo non basta e spostandoci al centro-destra troviamo Musumeci – che di destra lo è veramente e fieramente – che giustamente rivendica il suo ruolo e la sua coerenza, raccogliendo stima e adesioni anche dalle parti più impensabili –  come quella di Adele Palazzo, ex Presidente del Circolo PD Centro Storico a Catania o Tommaso Vergopia, Vice Sindaco di Canicattì sotto giunta del PD – sta erodendo il partito dell’Angelino con tanti AP che scappano dalla nave come il deputato uscente Giuseppe Di Maggio che sostiene apertamente Musumeci. E su Sciacca la cosa si traduce con Lazzano di Forza Italia che quasi giornalmente – quasi come uno stillicidio – invita gli AP saccensi a pensarci bene ed a cambiare sponda, mentre noi, più pragmaticamente, ci chiediamo se qualcosa sia cambiato nei rapporti che Silvio Caracappa – colui che rappresenta FI in consiglio, ma anche il più vicino alla ex giunta con AP di Di Paola – tiene con i suoi colleghi di minoranza. Ed anche qui quanto sarebbe bello vedere Caracappa che in comizio ne dovrebbe dire di ogni verso l’Angelino e chi lo sostiene, per poi riunircisi e farci squadra in consiglio comunale?

In tutta questa situazione fanno capolino i 5Stelle che vedendo gli altri partiti così danneggiati non hanno saputo fare di meglio che colpirsi da soli, nominado l’ex sindaco di Licata Angelo Cambiano ad assessore regionale designato per Cancelleri. Una scelta al dir poco dubbia, sia perchè, dicendolo francamente, Cambiano piace solo a certa sinistra giustizialista di cui comunque non ottiene i voti, sia perchè anche in quel di Licata, Cambiano, demolizioni a parte, non è ricordato come un grande amministratore, anzi. Ed a testimoniarlo ci sono gli stessi 5Stelle di Licata che appena appresa la notizia hanno fatto fuoco e fiamme annunciando di sospendere la campagna elettorale e la chiusura della sede per protesta, facendo quindi già capire che con una decisione simile far campagna a Licata per Cancelleri sarà quantomai difficile se non impossibile.

In tutto questo verrebbe da dir solo “non voto”. Perchè? Perchè “mi pari malu” – “m’affruntu” –, per loro.