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L’Ass. L’Acquario, chiede al Comune la visione di documenti pubblici che non riceve e minaccia azioni legali


L’Associazione L’Acquario, il 24 Luglio 2017, ha inoltrato istanza di accesso civico generalizzato al Dirigente del VI settore, Arch. A. Misuraca, in merito ad alcuni documenti concernenti gli impianti sportivi e beni immobili Comunali.

Ad oggi, – scrivono dall’associazione – dopo due mesi dal primo accesso agli atti, abbiamo soltanto ricevuto risposte a dir poco inverosimili. Il dirigente del VI settore chiede alla nostra associazione di aver rassicurazioni sulla identità del suo presidente, richiedendo copia del documento di identità, ma soprattutto circa l’identità della stessa associazione, richiedendo di trasmettere copia dello Statuto e Atto Costitutivo nonché la registrazione degli stessi presso l’agenzia dell’entrate. Espressamente si legge nella nota di riscontro del dirigente: “per interloquire ufficialmente con il Presidente pro-tempore, evitare equivoci di sorta e procedere contestualmente all’accesso agli atti”.

La nostra associazione gode di tutti i diritti necessari per accedere ad atti pubblici, è regolarmente registrata, ma fa a dir poco sorridere il fatto che si pongano dei dubbi a questo proposito. Non si può fare a meno di ipotizzare che possa anche essere quasi un goffo tentativo di prendere tempo, una sorta di rilancio a poker.

Gli uffici comunali conoscono la nostra associazione già da diverso tempo, se ne conosce l’identità del presidente, nella persona della Dott.ssa Ivana Dimino e negli anni ha presentato decine di accessi agli atti, ricevendo dai dirigenti sempre un ottimo e puntuale riscontro. Ma non questa volta. Questa volta si chiedono i documenti, che cmq noi abbiamo puntualmente fatto giungere alla

dirigenza in questione. Ribadiamo che l’accesso agli atti amministrativi è un diritto dei cittadini e questo tiro e molla non può essere accettato.

Nel rispetto delle richieste fatte dalla dirigenza abbiamo provveduto a fornire quanto richiesto, nella consapevolezza però che anche un semplice cittadino, non organizzato in alcuna associazione, può fare richiesta di atti pubblici, e non per questo dover fornire, a parte la sua identità, generalità familiari o professione o chissà cos’altro. Facciamo fatica a comprendere quale sia il problema, e non possiamo fare a meno di domandarci se in verità la dirigenza e gli uffici comunali non siano effettivamente in possesso della documentazione richiesta”.

“Restiamo in attesa di ricevere risposte – concludono dall’associazione – e qualora queste non arriveranno, appare necessario provvedere a segnalare quanto accade al Sindaco, all’assessore al ramo, al garante sulla trasparenza ed in ultima istanza alle autorità competenti”.