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Le coop. pescatori di Sciacca, Porto Empedocle e Licata plaudono al fermo bioligico per il 2018


Le Società Cooperative “Madonna del Soccorso” e “Fra Pescatori” di Sciacca , l’Associazione Armatori “Porto Empedocle”e la Società Cooperativa “Pescatori di Licata”, con una nota stampa plaudono all’interruzione temporanea attività di pesca 2018 decisa dalla Regione

Di seguito il comunicato stampa

Apprezziamo con soddisfazione l’iniziativa dell’Assessore Regionale alla Pesca, On.le Edy Bandiera che, con proprio Decreto n. 61/Gab. del 31/07/2018, ha regolamentato le modalità di interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca per l’anno 2018, consentendo alle imbarcazioni della Sicilia di poter effettuare i 30 giorni consecutivi di fermo obbligatorio, nel pieno rispetto dei periodi di cui ai Piani di Gestione, con inizio dal 1° Agosto e termine entro il 31 Ottobre del corrente anno.

Con detto Decreto, infatti, l’Assessore accogliendo le richieste formulate dalle nostre mari nerie ma anche da Fedagri pesca di Conf cooperative Sicilia e da Ugl-Pesca Regionale, che hanno manifestato la necessità per le imprese siciliane di poter effettuare i 30 giorni continuativi di fermo “obbligatorio” con la più ampia flessibilità ed uguale per tutte le mari neri e, senza di scri mi nazione alcuna e/o particolarità per questa o quell’altra mari neri a, come, purtroppo, verificatosi negli anni passati.

Il nuovo provvedimento, grazie anche alla grande disponibilità e sensibilità verso le nostre marinerie mostrata dal Direttore Generale Dott. Dario Cartabellotta, all’importante lavoro svolto dai funzionari del Dipartimento Pesca, all’interessamento presso l’Assessorato Pesca degli On.li Margherita La Rocca e Tony Sci I I a, oltre a non fare distinzione alcuna fra marinerie e sistemi di pesca, consente una ampia “forbice” temporale entro cui poter effettuare i 30 giorni consecutivi di interruzione dell’attività di pesca, evitando così – come avvenuto negli anni scorsi – periodi obbligatori “gessati” senza nessuna flessibilità tra l’inizio ed il termine del fermo, che avrebbe avuto effetti devastanti per le nostre imprese e per i marittimi imbarcati.

Pur rimanendo un profondo stato di crisi del settore, legato ancora al caro gasolio, agli alti costi di gestione, alla difficoltà nella commercializzazione per mancanza di infrastrutture, alle restrizioni imposte dai Regolamenti Comunitari, etc., siamo certi che, lavorando tutti assieme con spirito di collaborazione fra tutte le parti interessati, su obiettivi comuni, si possono al meglio affrontare le vari problematiche del settore e permettere un reale ed efficace sviluppo della pesca in Sicilia.