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Milazzo (ME). In 5 tra cui un 16enne, picchiano rapinano e minacciano un minore: tutti arrestati


Gli agenti del commissariato di Milazzo hanno arrestato cinque giovami tra cui un 16enne, con l’accusa di rapina, lesioni personali e minacce ai danni di un minore

Si tratta di due misure cautelari distinte, che sono state emesse dai Giudici per le Indagini Preliminari rispettivamente presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto e presso il Tribunale per i minorenni di Messina, a carico di quattro maggiorenni e di un minorenne.

Gli arrestato sono: Silvana Cambria, Francesco Lo Presti, sottoposti agli arresti domiciliari; Giuseppe Maiorana e Simone Italiano sottoposti all’obbligo di dimora. Il minorenne, 16 anni, è stato sottoposto alla misura cautelare in carcere con trasferimento presso un istituto di custodia per minori. Sono tutti ritenuti responsabili dei reati di rapina, lesioni personali e minacce ai danni di un minore, perpetrati in due episodi distinti durante il mese di novembre scorso.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la vittima è stata colpita ed aggredita e, ogni volta, rapinata del telefono cellulare, poiché gli aggressori sospettavano che all’interno dell’apparecchio potessero esserci immagini compromettenti riguardanti la loro vita privata.

In entrambe le occasioni, la persona offesa ha deciso di sporgere querela, rivolgendosi immediatamente alle Forze dell’Ordine. Il racconto è risultato attendibile e tutte le testimonianze consequenzialmente acquisite hanno portato a descrizioni dettagliate, perfettamente coincidenti, degli episodi occorsi.

I poliziotti coordinati in perfetta sinergia dalle due Procure coinvolte, quella di Barcellona Pozzo di Gotto e la Procura presso il Tribunale per i Minori di Messina, con il loro minuzioso lavoro hanno reso possibile la ricostruzione dei fatti e permesso di individuare le distinte responsabilità.

Pertanto, il Gip presso il Tribunale di Barcellona e quello presso il Tribunale per i minorenni di Messina, considerando la gravità dei fatti commessi, l’aggressività manifestata e la reiterazione delle condotte persecutorie, poste in essere da più persone riunite, ha ritenuto di applicare immediatamente le pesanti misure cautelari.