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Missili Kalibr su Odessa, almeno 3 morti e 13 feriti: togliere sbocchi al mare sembra il nuovo obiettivo di Putin

Notte d’inferno ad Odessa bombardata con missili Kalibr, almeno 3 morti e 13 feriti e si teme ci siano altre persone sotto le macerie e  nelle prime ore di oggi è scattato l’allarme antiaereo  anche nelle regioni di Kirovograd, Poltava e Nikolayev

La città portuale ucraina di Odessa, sul Mar Nero è stata ancora il bersaglio delle forze armate russe, questa notte sono state udite forti esplosioni. Mosca ha lanciato quattro missili da crociera Kalibr contro la città portuale e solo due secondo fonti locali sarebbero stati abbattuti dalle difese aeree.

Il bilancio ancora provvisorio è di tre morti e 13 feriti, ma si scava ancora sotto le macerie e si teme ci siano altre persone , ha riferirlo è il Comando meridionale dell’Ucraina, aggiungendo che uno dei missili ha colpito il magazzino di una catena di negozi provocando un grande incendio e uccidendo tre dipendenti dello store, dove sette persone sono rimaste ferite. Sempre secondo quanto dichiarato dal comando, “detriti dei missili hanno anche danneggiato un centro commerciale, un istituto scolastico, un complesso residenziale e negozi nel centro della città ferendo sei persone”. Ma appare inverosimile che dei detriti abbiano fatto danni a così tante strutture, probabilmente è stata opera di uno dei missili e il comando cerca di minimizzare.

Ma quello che appare evidente anche alla luce della legge firmata di ieri da Vladimir Putin è la volontà di Mosca di impedire all’Ucraina di avere accesso al mare. Il presidente russo proprio ieri ha firmato una legge per l’uscita della Russia dall’accordo sul Mar d’Azov, come riporta la Tass,

La legge che è già stata pubblicata nella gazzetta ufficiale russa, sancisce l’uscita di Mosca dall’accordo, raggiunto con l’Ucraina nel 2003, per la cooperazione nello sfruttamento del Mar d’Azov e dello stretto di Kerch.  Il ragionamento del Cremlino è che  a seguito delle annessioni delle regioni del Donetsk, del Kherson e di Zaporizhzhia, l’Ucraina ha perso lo status di Paese costiero in relazione al Mar d’Azov. Di conseguenza, per la Russia, sia questo bacino che lo stretto di Kerch le appartengono completamente. Gli attacchi ormai divenuti costanti su Odessa, quindi appaiono come la volontà di togliere a Kiev, anche quest’ultimo tratto di costa.