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Mosca: “Completato ritiro truppe da Kherson, ma rimane territorio russo”

Per Mosca quella da Kherson è una ridistribuzione di truppe dove “nulla è stato lasciato indietro” e che non significa che la regione di Kherson verrà lasciata dalla Russia

Nel video, le truppe russe si ritirano nella notte.

Le forze armate russe hanno completato il ritiro da Kherson e la ridistribuzione di truppe ed equipaggiamento militare sulla riva sinistra del fiume Dnepr. A dirlo oggi, il portavoce del ministero della Difesa russo, il tenente generale Igor Konashaekov.

“Nella direzione di Kherson, la ridistribuzione delle truppe russe sulla riva sinistra del fiume Dnepr è stata completata oggi alle 5:00 ora di Mosca. Sulla riva destra non è stato lasciato un solo equipaggiamento militare”, ha sottolineato il portavoce, aggiungendo che: “non ci sono state perdite di uomini o equipaggiamento militare”.

Mosca ha infatti spiegato che le truppe di Kiev hanno attaccato durante la ritirata: “Le forze armate ucraine hanno condotto cinque attacchi agli attraversamenti del fiume Dnepr durante la notte, utilizzando lanciarazzi multipli HIMARS di fabbricazione statunitense”, ha specificato Konashenkov, dicendo che le difese aeree russe hanno abbattuto 28 razzi, mentre altri cinque sono stati dirottati dai loro obiettivi attraverso i sistemi di guerra elettronica. “Le truppe ucraine sono avanzate non più di dieci chilometri negli ultimi due giorni”, ha aggiunto. Il ministero ha inoltre ribadito di aver aiutato i civili che lo hanno voluto, a lasciare la città; sui social russi sono stati diffusi diversi video di colonne di auto civili che lasciano Kherson.

Mosca, ribadendo quindi che quella da Kherson è una ritirata strategica pianificata – è stato infatti specificato che nulla è stato lasciato indietro, né uomini, né civili, né equipaggiamento – ha inoltre affermato che la regione di Kherson rimarrà parte della Russia, nonostante la ritirata delle truppe dalla città.

“Non ci sono e non ci possono essere cambiamenti” su questo, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass.