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Nasce a Sciacca il secondo URBAN CENTER in Sicilia: La politica ne prenda atto


E’ nato a Sciacca il secondo Urban Center di Sicilia sulla scia dell’idea nuova di “Democrazia Partecipata”. A fondarlo con l’Associazione “Il Cittadino Protagonista”, l’ex consigliere e uomo politico di lungo corso, Dino Tanto.

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L’Urban Center si propone come un punto d’incontro, una struttura, dove i cittadini si potranno integrare nella partecipazione tra pubblico e privato, per migliorare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione ed il Cittadino e quindi confluire direttamente, senza il filtro dei partiti e della politica, alle decisioni politico-amministrative fattive di trasformazione della città e del territorio.

“L’Urban Center non ha scopo di lucro ed è apolitico – nel senso che non sarà politicamente schierato, ma al contrario, le porte saranno aperte a tutti i contributi propositivi da parte della politica di tutti i colori ed aree – e l’operato dell’associazione sarà improntato al rispetto verso le istituzioni ed al dare un contributo al cittadino, specie ai giovani – afferma il Presidente Dino Tanto – affinché possano partecipare con impegno e preparazione alla vita democratica e sociale di Sciacca”.

L’ottima struttura, sita, strategicamente, alla Perriera, in Via delle Azalee 59, di fianco agli uffici dell’Agenzia delle Entrate, è stata inaugurata lo scorso 24 giugno; da sottolineare poi anche la qualità della struttura stessa, dotata di una saletta convegni da 40 posti, uffici e toilette, anche per i portatori di handicap.

Purtroppo però, probabilmente per una colpevolmente voluta indifferenza della vecchia politica saccense, l’Urban Center è stato fino ad oggi “snobbato”: “Posso pure accettare che il giorno dell’inaugurazione tutto il consiglio comunale abbia avuto impegni istituzionali, – dice amareggiato il presidente Tanto – ma non ci sono scuse, se ad oggi ne ignorano la sede, ma forse ne hanno sottovalutato il ruolo politico-sociale”.

Un trattamento sicuramente ingeneroso quella della classe politica della città (ex)termale, verso una struttura valida sia materialmente che nei propositi, considerando che l’associazione intende costituire dei gruppi di lavoro settoriali di cittadini che possano proporre delle idee o dei progetti per valorizzare e riqualificare una cittadina che sempre più avvolta dal degrado e dalla miseria, ormai stenta a riconosce sé stessa.

Di particolare rilevanza è sottolineare i servizi che l’Urban Center vuole offrire alla città, sempre nello spirito di contrasto alla diffidenza dei cittadini verso le istituzioni. Uno speciale gruppo di lavoro verrà avviato al fine di intercettare i progetti dei Fondi UE, per programmare un futuro sostenibile della città. In secondo luogo, nei locali dell’Urban Center sarà disponibile una ricca rassegna stampa di contesto politico-sociale regionale, la cui consultazione libera potrà coadiuvare i gruppi di lavoro nella comprensione delle dinamiche politico-amministrative.

Una sfida propositiva verso il progresso di Sciacca insomma, quella di Tanto, che ha compreso come i tempi siano maturi per una democrazia partecipata e vera. Gli Urban Center sono ad oggi presenti in tutte le maggiori città italiane come: Roma, Milano, Torino, Ferrara, Bologna, Cagliari, Brescia, Monza, La Spezia e tante altre. In Sicilia il primato è stato rubato a Sciacca, da Siracusa, prima città a dotarsi di un Urban Center, che però ha ricevuto, già nell’agosto 2015, una ben diversa accoglienza da parte del mondo politico locale, con tanto di stanziamento di quasi un milione di euro per la ristrutturazione dei locali in cui si sarebbe insediato l’Urban Center Siracusano e con l’assessore comunale Alfredo Foti che salutava l’iniziativa dichiarando: “Una bella notizia per una città che si apre ad un futuro sostenibile. L’Urban Center dovrà diventare il centro dell’informazione ai cittadini delle politiche territoriali del tessuto urbano, un laboratorio progettuale e di idee”.

Un atteggiamento positivo verso la democrazia partecipata, quella dell’amministrazione siracusana, che in Sicilia è stato condiviso anche dall’amministrazione di Ragusa che sul piano Strategico della città ha avviato una consultazione pubblica, dall’amministrazione di Terrasini(PA) che ha avviato una collaborazione civica a tutela dei beni comunali, dell’amministrazione di Catania che ha avviato una Rete civica della Salute, della neo amministrazione della 5Stelle Anna Alba a Favara con la nascita dell’Albo dei cittadini in giunta. Anche l’amministrazione Orlando di Palermo, con l’assessore alla Partecipazione, Giusto Catena, ha avviato delle politiche concrete per la realizzazione di percorsi e progetti proposti direttamente dai cittadini.

Di tutto questo a Sciacca sembra non esistere nulla, eppure dei riferimenti normativi ci sarebbero pure, non si tratta di mera “buona volontà”. Nella Legge Regionale N.5 del 28.01.2014, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31-01-2014, al Capo III, Art.6 “Disposizioni in materia di assegnazioni finanziarie ai comuni”, è scritto che: “Ai comuni è fatto obbligo di spendere almeno il 2% delle somme loro trasferite con forme di democrazia partecipata, utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune”.

A questo punto verrebbe spontaneo chiedersi verso quali politiche di democrazia partecipata la classe politico-amministrativa di Sciacca vuole andare, perché fino ad oggi sembra aver fatto ben poco. L’Urban Center di Sciacca comunque è attivo ed aperto all’interesse ed alle idee di cittadinanza e classe politica.