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Ma se non ci sono coperture finanziarie per niente, il Carnevale lo paghiamo sicuro?


L’ottimismo è il profumo della vita. Lo diceva il poeta Tonino Guerra, lo ha sbandierato negli anni più cupi della crisi il presidente Silvio Berlusconi che vedeva i “ristoranti pieni”. Ma come diceva il Divo Giulio Andreotti, “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

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Su questa onda filosofica si ritrova il pensiero del consigliere al civico consesso saccense Giuseppe Ambrogio che giustamente si chiede, considerato che al Comune non si hanno i soldi per i servizi essenziali, non si puo’ programmare nulla – perché il bilancio non e’ stato approvato – , perché per il Carnevale tutto è possibile?

Chi garantisce la copertura finanziaria del Carnevale di Sciacca visto che non c’è nessuna certezza? – si chiede obiettivamente Ambrogio – Chi ha dato l’ok alle associazioni per intraprendere la realizzazione dei carri allegorici? Se dovessero malauguratamente materializzarsi delle brutte situazioni finanziarie nel prossimo anno, come si provvederà al pagamento?

“Non penso si possa chiedere ai cittadini di pagare gli errori commessi da altri. – dice Ambrogio a conclusione del suo pensiero – Cavalcando sempre la solita frase de ‘l’amore per questa città’, e far portare avanti nei lavori chi si impegna per realizzare una festa, non più’ sostenibile nei costi e senza ritorno economico per le casse Comunali e per i cittadini, se malauguratamente, non si dovesse approvare il bilancio, chi provvederà a risarcire coloro che hanno investito il loro tempo e il loro danaro? Mi chiedo allora quale sarà l’amore per città e cittadini”.