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Pakistan e Iran hanno concordato una “de-escalation” dopo lo scambio di attacchi con droni e missili degli ultimi giorni

C’è l’accordo per una “de-escalation” tra Pakstan e Iran dopo gli attacchi dei giorni scorsi con  lungo il confine

Lo ha comunicato il ministero degli Esteri di Islamabad dopo un colloquio telefonico tra i ministri degli Esteri dei due Paesi. Il pakistano Jalil Abbas Jilani ha riferito al collega iraniano Hossein Amir-Abdollahian che Islamabad vuole “lavorare con l’Iran sulla base dello spirito di fiducia reciproca e cooperazione”, fanno sapere dal ministero. Jilani ha anche insistito sul “rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità” e, secondo Islamabad, i due diplomatici hanno concordato sulla necessità di rafforzare la cooperazione e il coordinamento sull’antiterrorismo e altri dossier. Al centro del colloquio c’è stata anche la questione del ritorno degli ambasciatori nelle due capitali.

Il Pakistan “non ha interesse né vuole un’escalation” con l’Iran, aveva dichiarato questa mattina il ministro degli Esteri di Islamabad nel corso di un colloquio con il suo omologo turco, Hakan Fidan. Secondo una nota diffusa dal portavoce della diplomazia pakistana, Jilani ha condiviso con il suo collega il punto di vista di Islamabad e ha affermato che l’operazione ‘Marg Bar Sarmachar’ del Pakistan è stata mirata “ai campi terroristici all’interno dell’Iran”.

Negli ultimi giorni alcuni attacchi incrociati avevano minato le relazioni diplomatiche e strategiche tra i due Paesi facendo temere un’escalation senza precedenti dopo annosi dissidi interni. Al centro vi sono ragioni etniche profonde che abitano soprattutto nella regione iraniana, a maggioranza sunnita, del Sistan Baluchistan confinante con Pakistan e Afghanistan. I due paesi da anni si accusano a vicenda di ospitare gruppi di separatisti baluci lungo i 1000 km di frontiera comune, in pochi giorni tornati teatro di sanguinosi attacchi.