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Piazza Armerina. La farmacia gli nega il farmaco salvavita per la moglie: per averlo interviene la polizia


Chiede un farmaco indispensabile per la sopravvivenza della moglie cardiopatica, ma gli viene negato e per averlo chiede l’intrevento di due poliziotti

In commissariato ha detto che se non fossero intervenuti era pronto anche a rubare il farmaco, in ballo c’erala vita della moglie. Sarebbe stato un gesto dettato dalla disperazione, ma Lorenzo Naso giura che lo avrebbe senz’altro fatto se la situazione non si fosse risolta.

I fatti. Naso il giorno prima, si era recato nella farmacia dell’ospedale Chiello per richiedere il farmaco che fa parte del piano terapeutico indispensabile alla sopravvivenza della moglie cardiopatica, ma non lo ha potuto ritirare perché occorreva l’apposizione della firma sul foglio di consegna da parte del farmacista responsabile, invitandolo a tornare dopo qualche ora o nel pomeriggio, ma quando è tornato il farmacista non c’era.

L’uomo però, a causa di situazioni analoghe precedenti, capitate sia al ui che ad altri utenti, teme di non poterlo ritirare neppure il giorno successivo e questo nonostante i farmaci per i piani terapeutici si scorgono negli scatoloni o sugli scaffali. Ma Naso il giorno successiva ritorna nella farmacia e come temeva, si sente ripetere che deve ritornare più tardi. L’uomo ha quindi chiamato il direttore di distretto Piero Nocilla, ricevendo risposte evasive, a quel punto, disperato ha contattato il 112 e poi si è recato al commissariato, dove ha detto che “era pronto, se necessario, anche a rubare il farmaco”.

Il commissariato, anche per capire la situazione ha inviato due poliziotti, insieme Naso in ospedale che alla vista degli agenti gli hanno consegnato il farmaco. “Ho voluto denunciare il fatto – dice Naso – perché ritengo che non sia possibile fare quasi ogni volta questa trafila di andirivieni. Il farmaco si può ottenere solo ad esaurimento scorte e noi avevamo in casa due compresse e dovevamo partire per recarci fuori sede non potevamo tornare a Piazza per ritirarlo. Non si gioca con la salute dei pazienti: ribadisco sarei stato pronto a rubarlo”.