Sembra una notizia minore, per “addetti ai lavori”, ma non lo è: significa che la minaccia bellica di Mosca aumenta, dato che fino ad ora solo i Mig-31K potevano usare i missili “imprendibili” e per questo erano tenuti particolarmente d’occhio dalle forze di Kiev e dalla NATO
Se prima ad ogni alzata in volo di un Mig-31K partivano gli allarmi antiaerei in tutta l’Ucraina, tra poco lo stesso succederà per i SU-34. La Tass riporta infatti che il cacciabombardiere multifunzionale russo Su-34 ha utilizzato per la prima volta il missile ipersonico Kinzhal durante l’operazione militare speciale in Ucraina.
“L’aereo Su-34 ha utilizzato il missile ipersonico Kinzhal durante la difesa aerea. Il primo equipaggio che ha completato con successo tale compito riceverà riconoscimenti statali”, ha affermato una fonte dell’agenzia di stampa russa.
La notizia non è da poco: il missile Kinzhal, giudicato praticamente non intercettabile da nessuna difesa aerea a causa della sua estrema velocità – viaggi a Mach 10, ossia a oltre 12mila km/h – e con una gittata utile di oltre 2mila kilometri, adesso potrà essere lanciato anche dai caccia Su-34 e dai bombardieri strategici Tu-22M3.
La cosa ha un impatto fondamentale per Kiev ed i suoi alleati: se fino ad ora l’intelligence militare ucraina e NATO ha dovuto tenere d’occhio ogni decollo del caccia supersonico MIG-31K, unico vettore a poter lanciare il Khinzal, da oggi anche i decolli dei Su-34 e dei Tu-22M3 obbligheranno Kiev a lanciare allarmi antiaerei e la Nato a stare in allerta.
Anche da un punto di vista tecnico inoltre il salto di qualità per Mosca non è da poco: il MiG-31 è un intercettore ad alta quota, mentre il Su-34 è un un cacciabombardiere progettato appositamente per distruggere obiettivi terrestri, quindi i sistemi di avvistamento e navigazione del Su-34 sono sicuramente superiori a quelle del MiG-31, rendendolo probabilmente più efficace di quanto già non abbia dimostrato di essere.
Redazione Fatti & Avvenimenti