Il tumore grazie a immagini radiologiche, viene centrato, congelato con un gas a una temperatura di -40° e distrutto con un ago inserito esattamente all’interno della lesione
Il primo intervento eseguito su un paziente anziano e con comorbilità con la nuova tecnica della “crioablazione ipercutanea”, è stata applicata nell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, dalla Radiologia interventistica, con il supporto degli anestesisti
La metodica – spiega il direttore della Radiologia interventistica, Alberto Balderi – viene utilizzata su pazienti che non possono essere operati, per la presenza di altre patologie correlate o per l’età avanzata, e che presentano masse tumorali non troppo grandi. È una tecnica mini invasiva che non prevede l’uso del bisturi: non è necessario intubare il paziente in narcosi, ma è sufficiente una sedazione profonda, eseguita in questo caso dagli anestesisti del blocco operatorio coordinati dal direttore Giuseppe Coletta.
“Questa procedura – osserva Balderi – presenta meno complicanze, riducendo i giorni di ricovero ed è particolarmente indicata per i tumori renali, perché distrugge le cellule malate senza danneggiare i tessuti”. In questo caso la criablazione è stata eseguita su un uomo di circa 80 anni con una lesione renale: la procedura – fa sapere il radiologo interventistico Enrico Peano – è perfettamente riuscita e il paziente è subito ritornato in reparto.
Redazione Fatti & Avvenimenti