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Sciacca. Attacchi sul web ai randagi, Baldassano: “odio immotivato che potrebbe incitare a nuova mattanza”


La città di Sciacca è nota per le tante bellezze, ma anche purtroppo, per la “strage delle Muciare” ed oggi a ricordare quel tragico evento è la nota animalista Antonella Baldassano che preoccupata per un post su Facebook e dei relativi commenti ha inviato una lettera alla nostra Redazione

Una lettera, quella della scrittrice Antonella Baldassano, autrice del libro “E poi parlò con Dio”,  piena di preoccupazione per l’atteggiamento di qualche saccense e “sottolineiamo qualche”, non proprio amichevole verso i poveri randagi che circolano in città, che hanno la solo colpa di essere nati e poi abbandonati al loro destino. Qualcuno addirittura si è spinto a puntare il dito contro chi, con soldi propri si occupa di sfamare questi animali che legalmente sono di proprietà del sindaco, che però li abbandonati, forse nella speranza che muoiano di fame e stenti.

La Baldassano ha espresso la sua preoccupazione perché a fronte di chi “leone da tastiera” si limita a parlare, qualche altro aizzato da tali commenti, potrebbe passare dalle parole ai fatti e fare rivivere alla città una situazione che chiunque con un minimo di buonsenso vorrebbe cancellare.

Di seguito la lettera integrale

“EGR. Direttore,

Le scrivo per attenzionare l’ennesima aberrante situazione che si sta ricreando in questi giorni a Sciacca di vile attacco nei confronti dei cani randagi, che, in una città già nota in tutta Italia  per gli avvelenamenti della credule mattanza delle Muciare, si manifesta quasi puntualmente.

Degli innocui cani che hanno rincorso un ciclista vengono classificati come pericolosi, branchi di assassini, e l’evento in questione arbitrariamente descritto come un caso di aggressione, non avendo nemmeno le prove dello stesso. Desidero attenzionare la Pagina Facebook “Sciacca: storie di ordinaria inciviltà” (mentre, così facendo, sembrano trasmettere messaggi davvero civili), da cui è partita l’ennesima “crociata” contro i randagi, il cui amministratore arriva a dichiarare in un commento che la persona che sfama i randagi a Sciacca è automaticamente colpevole di eventuali danni arrecati ai cittadini.

Ricordo inoltre -mi consenta- che in questi anni certa “carta straccia” locale, che si auto-definisce giornalismo non ha fatto altro che aizzare quella parte di popolazione intollerante contro i poveri randagi, che non hanno colpa alcuna di ritrovarsi per le strade a lottare per la sopravvivenza, tra mille pericoli. Cani che per legge appartengono al Sindaco, che ne è diretto responsabile.

Detto ciò, da amante degli animali e in ragione della battaglia che porto avanti da anni, mi preme sottolineare che non vorrei che questo massacro mediatico, supportato da commenti astiosi di “civili” cittadini, possa scatenare l’ennesima follia omicida e produrre un’altra strage. Mi auguro che chi di dovere prenda provvedimenti per tutelare i nostri cani. E quanto sto affermando è sostenuto dalla parte bella e sensibile di questa città”.