⦿ Ultim'ora

Sciacca, Messina su nomine assessoriali: “Dato che Sindaco non ha maggioranza scelga tecnici competenti”

Messina ripercorre il lavoro del Consiglio comunale nella classica conferenza stampa di fine anno, ma non risparmia bordate al Sindaco Termine che rimpasta la giunta come se avesse numeri da dover “garantire” in consiglio comunale

Conferenza stampa di fine anno per Ignazio Messina, presidente del civico consesso saccense, che pur astenendosi dal fare facile polemica non si è però sottratto a considerazioni di natura prettamente politica, durante l’istituzionale occasione in cui si sintetizza il lavoro svolto dal Consiglio comunale e dalle Commissioni consiliari nell’arco dell’anno.

A titolo di cronaca, nel 2023 si sono tenute 29 sedute consiliari che hanno visto approvare 113 delibere consiliari, di cui 28 sono state deliberazioni “fuori bilancio”, anche se di questo Messina non ne fa una colpa alla giunta, considerandola normale attività amministrativa.

Durante la conferenza, il presidente del consiglio ha tenuto a precisare di non essere soddisfatto della “qualità delle delibere” poiché manca una prospettiva di rilancio della città. Proprio in questa chiave di lettura Messina si è spinto oltre, lanciando sul tavolo anche il tema dei cambiamenti in seno alla giunta comunale di Fabio Termine: per il presidente del consiglio infatti – che non ha mancato di ricordare che Termine non ha in alcun modo una maggioranza in consiglio, affidata dagli elettori proprio alla coalizione del Messina – il sindaco avrebbe dovuto e dovrebbe pensare a delle nuove nomine tecniche tra gli assessori, magari di alto profilo, con la giustificazione che comunque non ha una maggioranza in consiglio comunale e che quindi gli atti vengono approvati grazie alla serietà politica dei consiglieri di opposizione messiniani e alla condivisibilità degli atti stessi nell’ottica di un rilancio della città.

Messina contesta quindi a Termine che malgrado quest’ultimo non abbia una maggioranza continui comunque imperterrito a nominare assessori sulla base di logiche politiche e partitiche, come appunto, se dovesse garantire la tenuta di una maggioranza consiliare che non esiste.