⦿ Ultim'ora

Seul fa la voce grossa: “Conquisteremo la Corea del Nord in caso di guerra”, dimenticando le atomiche di Kim

Il Ministro della Difesa sudcoreano Shin Won-sik sostiene che “l’uso di armi nucleari da parte di Pyongyang porterebbe alla fine del regime” nella Corea del Nord, forse dimenticando gli effetti devastanti che prima di tutto avrebbero tali armi su qualunque nazione venissero usate

Propaganda guerrafondaia di basso livello arriva oggi dal partner occidentale della penisola coreana, anche se, considerati i tempi, potrebbe essere la prima avvisaglia dell’ennesimo conflitto nella “guerra mondiale a pezzi” che si sta consumando in questi anni. Secondo il ministro della Difesa della Corea del Sud Shin Won-sik infatti, la Corea del Sud  “unirà” la penisola coreana “sulla base dei valori liberali democratici”, se la Corea del Nord provoca una guerra con Seoul. Il ministro sudcoreano lo ha detto in una conferenza stampa dopo i colloqui con il suo omologo statunitense Lloyd Austin nella capitale sudcoreana, aggiugendo che le forze armate sudcoreane e statunitensi mantengono la piena prontezza al combattimento.

“Se la Corea del Nord provoca una guerra, il loro regime scomparirà e seguirà l’unificazione basata su un ordine liberale-democratico sotto la Repubblica di Corea”, ha detto Shin, secondo cui l’uso di armi nucleari da parte di Pyongyang porterebbe alla “fine del regime” nella Corea comunista, dimenticando evidentemente che il deterrente nucleare nordcoreano è già stato sufficiente a scoraggiare persino l’intervento diretto statunitense nel conflitto e che le armi di distruzione di massa prima di portare alla fine del regime di Kim Jong-un porterebbero drammaticamente alla fine di milioni di vite in Corea del Sud, in caso di eventuale – e non auspicabile – conflitto.