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È siciliano il poliziotto eroe che ha ucciso il terrorista di Berlino Anis Amri


Dall’Italia era cominciata ed in Italia è finita – per mano di un eroico poliziotto siciliano – l’assassina corsa di Anis Amri, uno dei terroristi della strage al mercatino di Berlino, in Germania, costata la vita a 12 persone, tra cui la nostra connazionale Fabrizia Di Lorenzo orginaria di Sulmona, in Abruzzo.

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E’ stato un agente in prova al commissariato di Sesto San Giovanni, Luca Scatà di appena 29 anni, originario di Canicattini Bagni in provincia di Siracusa – piccolo comune da poco più di 7mila abitanti – a fermare il terrorista internazionale ricercato dai servizi segreti di tutto il mondo.

E’ stato Scatà a sparare il colpo mortale al tunisino, durante un conflitto a fuoco in cui per primo aveva sparato proprio il terrorista islamico che prima di morire avrebbe urlato “Allah Akbar” e “Poliziotti bastardi”. Lo scontro a fuoco è scaturito a seguito di un normale fermo per un controllo di polizia: gli agenti avrebbero notato un uomo, solo, nei pressi della stazione di Sesto San Giovanni e da lì hanno eseguito un controllo su Amri, che dapprima si sarebbe mostrato collaborativo alle richieste dei poliziotti, ma appena gli sarebbe stato chiesto di svuotare il contenuto dello zainetto che portava sulle spalle avrebbe estratto la pistola calibro .22 che teneva nascosta all’interno dello stesso, iniziando la sparatoria e ferendo alla spalla l’agente “anziano” Christian Movio che era insieme al giovane Scatà, ricordiamo “in prova”.

E’ grazie quindi ad un giovane poliziotto della “provincia siciliana” che uno dei terroristi più ricercati al mondo e potenzialmente estremamente pericolo, si trova adesso in condizione di non nuocere più.

Ovviamente adesso le indagini, soprattutto in ambito internazionale, sono aperte, nel tentativo di capire quali fossero i piani di Amri e perché fosse tornato in Italia, passando dalla Francia.

In Italia Amri aveva trascorso 4 anni. In carcere era un soggetto pericoloso e violento ed aveva soggiornato anche presso il carcere di Sciacca . Clicca qui per l’articolo