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Slovacchia. Elezioni presidenziali oggi sabato 23 marzo: il filorusso Peter Pellegrini dato in vantaggio

“L’elezione presidenziale deciderà se la Slovacchia rimarrà nel club occidentale o raggiungerà l’Ungheria, o anche la Bielorussia” 

Lo dice al Guardian l’ex primo ministro Eduard Heger parlando delle elezioni presidenziali in Slovacchia in corso oggi, sabato 23 marzo 2024, una sfida a due tra l’europeista Ivan Korcok e il presidente della Camera, Peter Pellegrini, alleato del premier filorusso Robert Fico. “Il nostro nuovo governo ha portato la Slovacchia dalla parte del Cremlino”, aggiunge Heger, spiegando che il timore,  è che Pellegrini “agisca di concerto con Fico nel dirigere la politica estera, il che potrebbe avere un effetto devastante sulla Slovacchia”.

Il presidente che verrà eletto succederà a Zuzana Caputova, europeista e filo ucraina, che ha rinunciato a correre per un secondo mandato. I sondaggi prevedono la vittoria di Pellegrini al ballottaggio del 6 aprile,mentre un secondo un sondaggio pubblicato martedì dall’agenzia Ako, Pellegrini sarebbe già in testa al primo turno con il 40% contro il 38,6 di Korcok, vincendo poi al ballottaggio con il 52,9%. Un sondaggio Nms Market Research dello stesso giorno, prevede che Korcak sia in testa al primo turno, ma venga battuto al secondo con il 49,1% contro il 50,9% di Pellegrini.

I filo europeisti temono che Slovacchia si trasformerà in un’altra Ungheria. Fico guida un esecutivo di minoranza, ma la sua posizione è destinata a rafforzarsi se diventerà presidente Pellegrini, leader del partito Hlas-sd, suo alleato nella coalizione di governo. Pellegrini era sulle prime largamente favorito, ma il 59enne Korcok, ex ministero degli Esteri in corsa per il partito Progressista, è ora in rimonta.

Pellegrini 59 anni ex primo ministro, aveva lasciato lo Smer-SSd di Fico per formare un proprio partito. Dopo le elezioni parlamentari del 30 settembre 2023, quando ha scelto di entrare al governo con Fico e la formazione di estrema destra Partito Nazionale Slovacco, Pellegrini era stato visto da alcuni osservatori come un elemento moderatore. Ma così non è stato. Intanto l’outlet investigativo VSquare ha rivelato che, da primo ministro, nel 2020 Pellegrini aveva chiesto aiuto al collega ungherese Viktor Orban per organizzare un viaggio dell’ultimo minuto al Cremlino in modo da accreditarsi presso i filorussi in vista delle elezioni parlamentari di allora. Alla fine, Pellegrini ottenne un incontro con l’omologo russo, Mikhail Mishustin.