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Soldati NATO in Ucraina? Macron fa flop: “No” secco di Meloni, Scholz e Sunak

Macron l’ha sparata grossa in tutti i sensi e spacca la NATO: arrivano a pioggia le note di distinguo da parte delle maggiori nazioni europee dopo il vertice organizzato dal presidente francese a Parigi

Soldati NATO al fianco delle truppe di Zelensky in Ucraina combattere contro i russi? Ma neanche per sogno. E’ questo il tenore delle note che stanno arrivando in queste ore dopo il vertice organizzato ieri da Macron a Parigi, con Roma che si smarca tramite una nota ufficiale del Palazzo Chigi della Premier Giorgia Meloni in cui si ricorda che “fin dall’aggressione russa di due anni fa vi è stata piena coesione di tutti gli Alleati nel supporto da offrire a Kiev”, tuttavia viene specificato che “questo supporto non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o Nato”.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del cancelliere tedesco Olaf Scholz che, come riporta il Telegraph, “ha escluso l’invio di truppe Nato in Ucraina” ed è anche “fermo nel bloccare la fornitura di missili a lungo raggio”. Già ieri sera infatti la cancelliera tedesca ha respinto categoricamente la proposta di Emmanuel Macron di schierare soldati europei sul campo di battaglia: “Ancora una volta, in un ottimo dibattito, si è discusso che ciò che è stato concordato fin dall’inizio tra di noi e che vale anche per il futuro, vale a dire che non ci saranno truppe di terra, né soldati inviati sul suolo ucraino dalle autorità europee. paesi o stati della NATO”, ha detto Scholz, respingendo le pressioni di Kiev per fornire missili Taurus a lungo raggio, affermando che la Germania “non diventerà una parte in guerra”. Anche il vicecancelliere tedesco Robert Habeck ha respinto le proposte francesi di uno schieramento di truppe occidentali: “I soldati tedeschi non andranno in Ucraina”, ha detto in una conferenza stampa.

Non migliore la posizione della Gran Bretagna di Rishi Sunak che ha affermato di non avere piani per un dispiegamento di truppe su larga scala in Ucraina. A dirlo oggi è stato un portavoce del primo ministro Rishi Sunak, in risposta ai commenti di Emmanuel Macron sulle nazioni europee che potrebbero inviare truppe nel paese devastato dalla guerra. Il portavoce di Downing Street ha detto: “Non abbiamo piani per effettuare un dispiegamento su larga scala”, aggiungendo poi che un “piccolo numero” di militari britannici è già nel paese e supporta le forze armate ucraine con formazione medica.

Anche la Spagna di Pedro Sanchez non è d’accordo con l’invio di truppe europee in Ucraina. A dirlo stamani in una conferenza stampa la portavoce del governo spagnolo Pilar Alegría, sottolineando che Madrid vuole limitare gli aiuti all’invio di più armi e altro materiale a Kiev, senza superare questo limite, ricordando che: “L’unità è stata ed è l’arma più efficace di cui l’Europa dispone per far fronte all’attacco di Vladimir Putin”, ha affermato Alegría.

Il Cremlino da parte sua ha affermato che qualsiasi dispiegamento di truppe della NATO in Ucraina porterebbe “inevitabilmente” a un conflitto con la Russia e quindi alla terza guerra mondiale.