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Sottoscritto protocollo: migranti salvati da navi italiane saranno portati in due centri in Albania

La premier Giorgia Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi il primo ministro albanese, Edi Rama con il quale ha sottoscritto un protocollo d’intesa tra Italia e Albania in materia di gestione dei flussi migratori

Per la leader di Fdi si tratta di una “soluzione innovativa” che può diventare un modello, un po’ sulla falsariga dell’idea di un altro leader extra-Ue, il britannico Rishi Sunak, che mesi fa lanciò la famosa operazione per trasferire immigrati giunti sul suolo del Regno Unito in strutture del Ruanda. “E’ un accordo che arricchisce un’amicizia storica, una cooperazione profonda tra le nostre due nazioni. Il nostro è un partneriato strategico che si sviluppa attraverso rapporti commerciali di assoluta eccellenza”. Ha detto Giorgia Meloni aggiungendo:. “L’Italia è il primo partner commerciale dell’Albania e il nostro interscambio vale circa il 20% del prodotto interno lordo albanese, ma anche attraverso scambi tra le nostre comunità presenti in Italia e in Albania, intensi rapporti culturali e sociali. Una strettissima collaborazione che già esiste nella lotta a tutte le forme di illegalità e che vede una importante presenza in Albania di forze dell’ordine e di magistrati italiani”, ha quindi aggiunto la premier.

Giorgia Meloni come il britannico Rishi Sunak, con il quale  ha sempre mostrato una forte intesa e, nella visita a Londra ad aprile, disse di condividere quella linea. Un progetto che ora coinvolge pure l’Austria e su cui proprio ieri mattina era giunta una precisazione da una portavoce della Commissione Ue («Le leggi sull’asilo dell’Ue si applicano solo alle domande presentate sul territorio di uno Stato membro, ma non al di fuori di esso»), prima che in serata Bruxelles si mostrasse cauta sul protocollo italo-albanese che, si precisa, deve “rispettare i diritti!.

Secondo l’accordo, al porto di Shengjin, all’altezza di Bari, l’Italia si occuperà delle procedure di sbarco e identificazione, prima del trasferimento degli immigrati nei centri modello Cpr (per i quali sarebbe già definita la località di Gjader, nel nord-ovest). “Questo accordo non sarebbe stato possibile con nessun altro Stato Ue”, ha chiarito Rama, scegliendo di parlare in italiano e ricordando il «debito impagabile» del suo popolo verso l’Italia: “Non sta a noi giudicare il merito politico, ma rispondere “presente” quando si tratta di dare una mano”. La firma è avvenuta peraltro alla presenza dell’ambasciatore italiano a Tirana, Fabrizio Bucci, uno dei nomi che circola per il posto di consigliere diplomatico della premier dopo le dimissioni di Francesco Talò per il caso dei comici russi.