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Terme. Bagarre in aula consiliare: tra polemiche inutili e tanti teatrini – Video Intervento Sindaco


Una seduta consiliare calda, dai toni accesi, ma anche cupi, tanto da sembrare a tratti un quadro Die Brücke. Le Terme non sono solo un obiettivo della città, ma una tematica su cui marciare per qualche voto in più e ieri sera si è visto e si è visto anche come il consiglio comunale sia stato tirato per la giacchetta da quanti, all’esterno, le stanno nominando solo perchè il 5 novembre si vota.

Intervento integrale del sindaco Francesca Valenti, sulle Terme

Intervento integrale del sindaco Francesca Valenti, nel consiglio comunale di ieri sera, 24 ottobre, che ha relazionato sul documento di trasferimento del patrimonio termale al comune.

Gepostet von FattieAvvenimenti SciaccaeProvincia am Mittwoch, 25. Oktober 2017

“Le Terme torneranno fruibili alla città, questo è sicuro”, lo ha affermato ieri sera il sindaco Valenti. Questa una delle informazioni più importanti relative alle sue comunicazioni al consiglio. In secondo luogo le Terme saranno concesse, ma il fatto che manchi la “consegna delle chiavi” dalla SPA alla Regione, non significa nulla a livello giuridico e tutto procederà normalmente. Nella presente “convezione di concessione” della Regione mancano le stufe e l’albergo – mai aperto – del Monte Kronio.

Fin troppe le sterili polemiche di ieri sera, decisamente inappropriati alcuni toni usati. Diversi gli interventi di Calogero Bono, molto polemici, vertenti sul fatto che forse il sindaco abbia dato le comunicazioni alla maggioranza poco prima che in consiglio, cosa che ha scatenato le ire più furibonde della Maggioranza, con un Simone Di Paola iracondo che conclude il suo intervento sbattendo il microfono, quasi come qualcuno avesse leso l’onorabilità di un parente caro: la politica necessita di toni pacati e purtroppo le sferzate fanno parte del gioco, anche se sono difficili da sopportare.

Sarcastici gli interventi di Milioti, anch’essi vertenti fondamentalmente alla polemica. Interessante e sicuramente degno di nota, l’intervento di Fabio Termine di Mizzica, che ha espresso la considerazione secondo la quale, essendo arrivata soltanto ieri mattina al Comune la bozza di convenzione sulle Terme da parte della Regione, evidentemente nella seduta poi rinviata si sarebbe potuto parlare ben di poco. A rispondergli lo stesso sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, che ha affermato che nulla sarebbe cambiato nelle comunicazioni che avrebbe fatto al consiglio tra l’altro ieri e ieri, per poi precisare che il rinvio è stato dovuto soltanto alle sue condizioni di salute. Certo, difficile è credere che il consigliere Termine abbia messo in dubbio lo stato di salute del sindaco, come difficile è credere che quantomeno nella sicurezza di alcune comunicazioni, avere la bozza di convenzione ufficialmente arrivata dalla Regione non abbia giovato.

Importante anche la richiesta del consigliere Salvatore Monte, che ha chiesto una copia della bozza che già si trovava sul tavolo della Giunta. Richiesta respinta poichè prima deve essere esitata la delibera di giunta e solo successivamente potrà essere disponibile ai consiglieri. Formalmente corretto, ma forse, considerata l’importanza del tema, qualche appiglio scritto in più avrebbe fatto bene all’aula.

Intervento “ecumenico” del consigliere Leonte a parte, il vero sunto della serata l’ha dato il vecchio lupo politico Paolo Mandracchia che ha messo l’aula davanti all’evidenza dei fatti: ” Il consiglio non ha poteri rispetto a decisioni regionali, possiamo esprimere posizioni politiche, non si può imporre nulla”. Chiaro è poi, rispondendo al consigliere Maglienti saltato dalla sedia chiedendo se si trattasse di una sorta di “affare al buio”, che il sindaco può fare le sue evidenze anche in base a quanto recepito da parte del consiglio, ma è tutto sul piano meramente politico.

Una cosa che però non è saltata fuori ieri sera e su cui si è trincerata la maggioranza è che tali comunicazioni non erano dovute al consiglio. Verissimo. Ma la politica è strategia, non comunicare nulla al consiglio su un evento storico come il ritorno delle Terme a Sciacca, sarebbe significato assumersi non solo le mere responsabilità tecniche dovute al ruolo di amministrazione, ma anche la responsabilità politica di qualsiasi eventuale errore. Allora dimostrarsi aperti al consiglio ed all’opposizione può essere utile.

Altro tema ieri sera è stata la proposta di formazione di tavoli tecninci specifici per le Terme. Anche in questo caso, più polemiche che altro.

La verità in ultimo, è che il Comune di Sciacca si trova in mano questa patata bollente su cui l’architetto Misuraca – respondabile della redazione della delibera di giunta – in consiglio ha soltanto detto: “Ci stiamo lavorando” – senza aggiungere altro – e i contorni precisi della faccenda non si sanno, ma tutto si deve affrettare perchè la città lo vuole, il consiglio lo vuole, gli ex candidati a sindaco lo volevano, la giunta in carica ha fatto campagna elettorale anche su questo e tutti i candidati all’ars o quasi ci stanno marciando sopra. Insomma, una situazione da cui, a ben vedere, sarebbe quasi – molto quasi – da tirarsi fuori, ma non si può.