Redazione F e AL’annoso problema del randagismo, si può risolvere solo con soluzioni serie e fattibili, con le “chiacchiere” si prende solo in giro la gente.
La premessa era doverosa. In redazione, con cadenza periodica, arrivano segnalazioni di aggressioni di cani randagi, la maggior parte verificatesi in zona Perriera, ma non sono le sole, ricordiamo esempi anche a S. Calogero o zona Marina.
Poi arrivano i comunicati stampa di “rito” dei vari consiglieri comunali ed affini, tutti indignati e con la soluzione da proporre in tasca, a cui sempre seguono le “chiacchiere”, sempre di rito. Ma di soluzioni, semplici da realizzare e a basso costo, nemmeno l’ombra, cosa che invece in altri Comuni mettono in atto.
Il Comune di Trapani ne è l’esempio più vicino in ordine temporale. Il numero dei cani e gatti randagi nel territorio trapanese aumenta di giorno in giorno e l’amministrazione comunale del capoluogo ha stipulato una convenzione con l’Azienda sanitaria provinciale per la durata di tre anni, ed esattamente sino al 31 dicembre del 2019, per la sterilizzazione- gratuita per i cittadini – di qualsiasi cane o gatto.
La convenzione stipulata tra le parti, prevede che cani e gatti randagi presenti nel territorio comunale verranno portati presso la struttura veterinaria provinciale dell’Azienda sanitaria, nei locali della Cittadella della Salute, e, naturalmente a spese del Comune, verranno sterilizzati.
Dopo gli interventi sanitari del caso, comunque cani e gatti potranno essere adottati da soggetti affezionati agli amici a 4 zampe.
Ecco questa non è certo una soluzione definitiva, ma sicuramente è una mossa utile ad impedire il proliferarsi di allegre, simpatiche e numerose famigliole di cani. Il costo dell’operazione, sarebbe sicuramente abbordabile da parte del comune, che oltretutto eviterebbe di essere citato in tribunale, per i danni causati dai randagi, quindi risparmiando, ma si sa, in politica le cose semplici ed efficaci, spesso sono viste come improponibili, le “chiacchiere”, al contrario, sono molto… gettonate.
