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Uccide il padre con un colpo di pistola alla testa e poi la madre che rientrava in casa per impossessarsi di 800 mila euro

Diego Gugole, ha prima ucciso il padre, poi ha atteso il ritorno della madre e ha ucciso anche lei. Nell’intervallo di tempo tra i due omicidi si è anche fatto un bonifico dal conto del padre

Nella foto Diego Gugole e la zona dell’abitazione di via Villaggio Marmi, a Chiampo,

Il duplice omicidio si è consumato intorno alle 10.30 di martedì 15, in un’abitazione di via Villaggio Marmi, a Chiampo, nel vicentino, con una pistola illecitamente detenuta. Diego Gugole, di 25 anni, avrebbe ucciso entrambi i genitori, Sergio Gugole e Lorena Zanin, rispettivamente di 62 e 59 anni, per impossessarsi di 800 mila euro. Il presunto omicida in serata si è costituito e i carabinieri alle 2.30 del mattino hanno disposto il suo fermo.

Nel corso dell’interrogatorio seguito alle dichiarazioni spontanee fornite dal ragazzo ai militari dell’Arma, è emerso che l’omicidio sarebbe stato pianificato da almeno un mese allo scopo impossessarsi di circa 800mila euro investiti dai due genitori in titoli, denaro con il quale il giovane intendeva acquistare un’auto e un immobile ad Arzignano (Vicenza), per il quale aveva già corrisposto un anticipo come caparra. L’arma, una calibro nove millimetri, stando sempre al suo racconto, sarebbe stata acquistata da un cittadino straniero a Cologna Veneta, vicina località in provincia di Verona, per 3.800 euro.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la tragedia si sarebbe consumata nell’abitazione di via Villaggio Marmi, dove la famiglia risiedeva. Quella mattina Diego Gugole dopo una discussione violenta con i genitori, sempre imperniata sulle sue necessità di denaro, avrebbe dapprima ucciso il padre con due colpi di pistola alla testa mentre era seduto a tavola, poi ha atteso il rientro della madre e al suo arrivo, intorno alle 13.20 circa, le avrebbe esploso contro quattro colpi di pistola a bruciapelo. Inoltre nel tempo intercorso tra i due e delitti, il venticinquenne avrebbe anche avuto la freddezza di eseguire al computer un bonifico di circa 16 mila euro, dal conto corrente del padre a quello suo personale.

Infine il giovane dopo aver vagato per ore, intorno alle 22,30 sempre di martedì, si è presentato spontaneamente alla caserma dei carabinieri di Vicenza ed ha confessato il duplice delitto. I dettagli dell’accaduto sono stati raccolti nel corso della notte, nell’interrogatorio condotto dal sostituto procuratore Barbara De Munari, al quale il venticinquenne ha spiegato di essere disoccupato da circa un anno e che “ultimamente non mi piaceva lavorare, spesso raccontavo bugie ai miei genitori”.

Al termine della confessione, i carabinieri hanno raggiunto l’abitazione teatro del duplice delitto, dove hanno ritrovato i due corpi senza vita e l’arma usata. All’interno dell’auto del giovane sono stati recuperati anche i sacchi di tela e della vernice, pare per coprire le tracce di sangue, acquistati nel pomeriggio, con i quali secondo quanto riferito dalla magistratura, il 25enne intendeva nascondere i due corpi in uno scantinato.Le indagini proseguono per scoprire ulteriori dettagli della vicenda.