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Ucraina-Russia: accordo su corridoi umanitari. Macron: “Il peggio deve ancora venire”

Russia e Ucraina hanno raggiunto un’intesa sulla creazione di corridoi umanitari con un cessate il fuoco temporaneo. Per Kiev “Non ottenuti risultati attesi”, mentre per Mosca ci sono stati “sostanziali progressi”


“Accordo su tregua temporanea per corridoi umanitari”. È quanto ha riferito il consigliere del Presidente ucraino Zelensky, citato dalla Tass. Un risultato che non soddisfa le richieste ucraine, mentre per i russi ci sono stati progressi. Questo è l’accordo raggiunto n questo secondo incontro tra i due paesi in guerra. Davvero poco.

Con la creazione dei corridoi umanitari, si darà la possibilità di fare entrare nel Paese viveri e medicinali e al contempo di permettere ai residenti delle città assediate di fuggire verso le nazioni confinanti.

Non a caso per l’Unhcr ci sarebbero già oltre un milione di sfollati, numero destinato con questo corridoio ad aumentare in modo vertiginoso e questo per l’esito della guerra non è un buon segnale. Ed infatti il presidente francese Emmanuel Macron dopo il colloquio avuto in mattinata con Vladimir Putin ha detto che “il peggio deve ancora venire, Putin vuole conquistare tutta l’Ucraina”.

Qualsiasi analista di guerra infatti considera il corridoio umanitario il preludio all’attacco finale. Senza civili nelle strade e nelle case, i militari russi non avranno più freni dato che fino ad adesso la condotta di Mosca è parsa improntata a colpire solo obiettivi militari e governativi evitando i civili. Soddisfatto il presidente russo che nel nuovo discorso ha detto: “Stiamo raggiungendo i nostri obiettivi”.

L’Ucraina e la Russia – come riporta il Guardian – hanno concordato di tenere presto un terzo round di colloqui, secondo quanto affermato da un negoziatore ucraino.

Colloqui in cui evidentemente sarà, ancora per molto, assai difficile per l’Occidente far sentire le proprie pressioni diplomatiche, dato che il dialogo con Mosca è cessato quasi completamente a seguito dell’imposizione delle dure sanzioni che oltretutto colpiranno duramente anche le stesse economie europee.

Sulla mancanza di dialogo con Mosca proprio ieri era intervenuta la Turchia spiegando di non prevedere di imporre sanzioni contro la Russia nella speranza di “tenere aperto” il canale del dialogo con Putin. A dirlo il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “C’è bisogno di un attore che possa parlare con la Russia – ha sottolineato Ibrahim Kalin – Chi parla alla Russia se tutti buttano giù i ponti? Non stiamo pianificando un pacchetto di sanzioni per tenere questo canale aperto”.