RedazioneBudapest chiede che prima dell’inizio dei colloqui per l’adesione dell’Ucraina, l’UE tenga una consultazione strategica sulle possibili conseguenze di questa scelta sul piano della sicurezza europea
Il conflitto armato potrebbe arrivare fino all’Unione Europea? Lo teme Budapest, il cui ministro per gli affari dell’UE Janos Boka ha chiesto un’analisi approfondita delle possibili conseguenze dell’eventuale adesione dell’Ucraina all’Unione.
“Quando i colloqui iniziano con uno Stato che è in guerra con una potenza nucleare vicina, dobbiamo chiederci quale sia l’obiettivo dell’espansione dell’Unione Europea, se si tratti di espandere la zona di pace o di importare il conflitto militare nell’UE. Vogliamo conoscere quale influenza avrà sull’UE, sulla sua politica e sui cittadini dell’Unione. La posizione dell’Ungheria su questo tema è che prima dell’inizio dei colloqui con l’Ucraina, dovrebbe essere tenuta una consultazione strategica”, ha sottolineato.
L’8 novembre scorso, la Commissione europea ha raccomandato al Consiglio europeo di avviare i negoziati di adesione con la Bosnia-Erzegovina, la Moldavia e l’Ucraina e concedere lo status di candidato alla Georgia. Il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato la decisione presentando al contempo la relazione annuale sull’allargamento dell’UE a Bruxelles. Se i capi di Stato e di governo dell’UE approveranno queste raccomandazioni nella loro riunione a metà dicembre prossimo, i negoziati sull’adesione dell’Ucraina patranno iniziare alla fine di marzo 2024.
L’Ungheria ha però immediatamente dichiarato di non sostenere le raccomandazioni della Commissione in merito ai negoziati con l’Ucraina. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha respinto le proposte di von der Leyen lo stesso giorno. Il governo del paese, guidato da Viktor Orban, ha dichiarato che prevede di tenere consultazioni a livello nazionale sulla possibile adesione dell’Ucraina all’UE, includendo anche la questione dell’assistenza militare all’Ucraina, un punto di attrito tra Budapest e Bruxelles. Oltre a questo, gli ungheresi saranno chiamati ad esprimersi sull’immigrazione clandestina e su una serie di altri problemi nazionali e internazionali.
