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Washington Post: “Forze ucraine hanno sparato 2 milioni di proiettili NATO 155 mm, quasi esaurite scorte Occidente”

Mentre le scorte occidentali di proiettili d’artiglieria si vanno esaurendo, i funzionari dell’amministrazione Biden valutano la probabilità che la guerra continui per tutto il prossimo anno e forse oltre, prendendo in considerazione di aumentare la fornitura delle munizioni a grappolo


La controffensiva ucraina contro le forze russe? Va male e si prevede che la guerra continuerà per tutto il 2024 e oltre, “ma invece di cercare una rapida via d’uscita diplomatica, la maggior parte degli alti funzionari statunitensi sembrano più convinti che mai della necessità di restare saldi con Kiev”. Lo ha scritto David Ignatius, editorialista del Washington Post, nel pezzo intitolato “How the U.S. sees Ukraine’s push: No stalemate, but no breakthrough”, dove si afferma anche che gli ucraini hanno sparato circa 2 milioni di colpi di artiglieria da 155 mm dall’inizio della guerra, e questo non è un bene per le scorte occidentali.

“I comandanti americani – scrive Ignatius – credono da tempo che gli ucraini sprechino il fuoco dell’artiglieria in sbarramenti schiaccianti che emulano le tattiche sovietiche. Secondo una stima statunitense, dall’inizio della guerra gli ucraini hanno sparato circa 2 milioni di colpi di artiglieria da 155 mm, esaurendo quasi le scorte occidentali. I funzionari statunitensi esortano invece l’Ucraina a indirizzare il fuoco dell’artiglieria verso gli obiettivi più importanti e ad usarli per avanzare rapidamente verso i propri obiettivi”.

Nell’articolo, l’editorialista del Washington Post ha scritto anche che “i funzionari del Pentagono hanno esortato l’Ucraina a fare meno affidamento sui droni” e più sulle forze di ricognizione a terra, riportando che tra i funzionari USA nelle ultime settimane “il dibattito è stato spinoso”: “mentre i funzionari dell’amministrazione Biden valutano la probabilità che la guerra continui nel prossimo anno e forse oltre, stanno prendendo in considerazione diversi nuovi importanti aumenti del sostegno occidentale. C’è un crescente sostegno a Washington per la fornitura di munizioni a grappolo lanciate da razzi, ad esempio, che potrebbero colpire più profondamente delle versioni lanciate dall’artiglieria che gli Stati Uniti hanno iniziato a fornire il mese scorso”.

Insomma, secondo Ignatius, la guerra in Ucraina non sta andando affatto come gli USA e Kiev speravano, ammettendo che: “l’’estate è stata frustrante e, per certi versi, deludente per l’Ucraina e i suoi sostenitori occidentali”; anche se a detta dell’editorialista c’è sempre la possibilità, alla lunga – da qui l’idea di prolungare la guerra per anni -, di una vittoria ucraina come fu per la rivoluzione americana, che però avvenne nella seconda metà del 1700. La conclusione del pezzo infatti pare mettere in dubbio le speranze dello stesso autore: “L’Ucraina è entrata in una stagione di malcontento, con recriminazioni da tutte le parti, a causa della lentezza della controffensiva. Ma questa guerra è lungi dall’essere finita”.